ROTOLO: "iMMERSIONE NELLA GROTTA PIù GRANDE DELLA PUGLIA"

La grotta, o meglio l’abisso dato il suo straordinario sviluppo, è ad oggi la più profonda di Puglia, con i suoi 324 metri.

16/07/2018

Si è svolta questa mattina, presso la grotta “Rotolo”, nel territorio fra Alberobello e Monopoli, più precisamente nel canale di Pirro, una esplorazione speleo subacquea di eccezionale importanza: la grotta, o meglio l’abisso dato il suo straordinario sviluppo, è ad oggi la più profonda di Puglia, con i suoi 324 metri. L' obiettivo principale dell’operazione è quello di permettere un'esplorazione più approfondita della parte allagata del pozzo che si trova nella porzione più bassa dell’abisso, il “pozzo dei Veneti” già oggetto di due
precedenti esplorazioni. La difficoltà risiede nel fatto che il “Pozzo dei Veneti” è parzialmente sommerso per circa 60 metri, per
questa ragione gli speleologi si sono avvalsi di una figura specifica quale lo speleosub, allenato e formato per affrontare sia i la progressione in grotta che l’immersione subacquea. Sarà Vincenzo Ladisa, speleosub del gruppo GASP! (gruppo archeologico e speleologico Pugliese della sezione CAI di Gioia del Colle) capofila dell’operazione, ad affrontare la sfida, in cerca di eventuali rami
orizzontali e di probabili vecchi apporti di acqua provenienti da altre parti della grotta. “La nostra – ci racconta Vincenzo – è una ricerca continua di nuovi rami, oltre che, grazie al progetto finanziato dalla Regione Puglia, un approfondimento scientifico. Grazie ad una immersione fatta qualche anno fa, sappiamo che la parte sommersa arriva ad una profondità di almeno 60 metri, con questa immersione arriverò invece fino a 40 mt, con l’ausilio di miscele di gas, cercherò passaggi o nuove prosecuzioni, sarà posta una nuova
sagola di sicurezza ed effettuerò nuovi campionamenti a diverse quote, per gli studi condotti dall’Università di Bari, CNR ed Arpa Puglia sulla grotta Rotolo”. Il sottosuolo è davvero un posto affascinante, che molto può raccontare delle passate ere geologiche, infatti quello che oggi è allagato dalle acque di falda, un tempo era totalmente emerso e lo stesso pozzo si è ragionevolmente formato durante una delle fasi di secca del bacino del Mediterraneo. Per permettere allo speleosub circa un’ ora di immersione, ci è voluto il lavoro di ben 20 speleologi solo nella giornata di domenica, oltre a varie uscite già realizzate nelle scorse settimane. In particolare sono stati
utilizzati circa 2 quintali di attrezzature subacquee (bombole, erogatori, muta, maschera, ecc.) in parte portati nelle settimane precedenti a 260mt di profondità lungo un percorso molto articolato di circa 1,2km e che dovranno poi essere riportate integre all'esterno. Lo stesso Vincenzo dovrà essere, in risalita, dai compagni di squadra sul pozzo dei Veneti lungo un tratto di oltre 100mt poiché dopo
l'immersione non potrà compiere alcun tipo di sforzo, rischierebbe infatti una malattia da decompressione. Le operazioni sono iniziate alle 6.00 di domenica mattina con l'ingresso della prima squadra di sherpa che ha portato al fondo le restanti attrezzature subacquee. Alle 7.00 invece, è entrata la squadra di supporto allo speleosub con lo stesso Vincenzo e poi durante la mattinata le restanti squadre per il recupero del materiale al termine delle operazioni. L’esplorazione è parte di un progetto finanziato dalla Regione Puglia con la L.R. 45 del 2013 (a firma di Fabiano Amati) per  l'esplorazione dei fenomeni carsici di recente scoperta. Fanno parte del progetto anche il CNR IRPI, CNR IRSA, ARPA Puglia, Autorità di Bacino, CNSAS, Federazione Speleologia Pugliese, Comune di Alberobello, Comune di Monopoli, Comune di Fasano oltre ovviamente al GASP! Nei mesi scorsi è stata installata al fondo della grotta una sonda multiparametrica del CNR che misura in continuo i valori caratteristici dell'acqua di falda mentre in due distinte operazioni sono stati prelevati vari campioni di acqua in grotta analizzati a cura di ARPA Puglia. È in corso di rifacimento il rilievo integrale della
grotta con nuova strumentazione digitale e nuove tecniche che permetterà di avere una mappa della grotta molto più precisa e dettagliata della precedente che risale oramai a 4 anni fa. Tutte le attività e gli importanti risultati di indagine scientifica raggiunti saranno poi divulgati al termine del progetto, presumibilmente a fine settembre, risultati sui quali ovviamente viene attualmente mantenuto il riserbo, ma che promettono bene, “posso solo anticipare che sono stati individuati esseri viventi troglobi di
importanza eccezionale” ci racconta il presidente del GASP! Luca Benedetto, attendiamo dunque i nuovi interessanti risvolti. Hanno collaborato con il GASP! della sezione CAI di Gioia del Colle uno speleo del gruppo Vespertilio (CAI Bari), 2 speleologi del Gruppo Puglia Grotte di Castellana Grotte e uno speleo del Gruppo Grotte Grottaglie membro anche del CNSAS ( Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).