Ginosa:"Chiesa Madre di San Martino di Tours"

23/01/2019

Chiesa Madre di San Martino di Tours -Ginosa-

testo di: Maria Carmela Bonelli

Un antico legame intercorre tra Ginosa e Maria SS.ma del Rosario, Patrona della Città dal 1765: il suo “cuore” è nel borgo antico.  E’ l’antica Chiesa Madre, edificata sub titulo di San Martino di Tours intorno alla fine del XV secolo e gli inizi del XVI.La Matrice – che si staglia a guardia dei villaggi rupestri e del borgo antico, in un palcoscenico naturale di grande fascino e suggestione, ove si coglie il respiro della storia e della fede – trasmette un fascino intriso di bellezza e misericordia, emanato anche dai molteplici segni del sacro, custoditi tra le vie antiche e le aride zolle della gravina. La facciata è tripartita da paraste. Il portale dell’ingresso principale è sormontato da una lunetta cieca, sovrastata da un cinquecentesco S. Martino a cavallo. Volgiamo lo sguardo a destra… il tempo ha sbiadito l’imponente S. Cristoforo con Bambin Gesù, del quale però permane l’incantevole e dolcissimo viso.  La presenza di questo affresco non è casuale. Gli abitanti del villaggio rupestre – spesso isolato a causa delle copiose piogge – volgevano gli occhi a San Cristoforo, colui che, secondo una leggenda agiografica, avrebbe aiutato l’Infante Divino a guadare un fiume; non potendo permettere neppure alla foga delle acque di bloccare le attività quotidiane, uomini e donne, volgevano lo sguardo al Santo ed elevavano preghiere di intercessione.

Varchiamo l’ingresso….

Il luogo sacro ha tre navate; in fondo alla navata centrale il presbiterio, con altar maggiore e coro ligneo intarsiato, settecentesco, sormontato dalla cantoria con organo del 1751.Ogni cappella, ogni altare, ogni angolo della Matrice di Ginosa è un inno a Maria, Madre di Dio e Madre nostra.Dinanzi all’altare dell’Annunziata, addossato alla contro facciata, è situato il fonte battesimale datato 1562.Durante i restauri, smontando la tela dell’Annunciazione con S. Carlo Borromeo e S. Giovanni Battista, ora collocata nella navata destra, è emerso questo dipinto datato 1647, del quale non c’era memoria: un’Annunciazione più antica. In basso i coniugi committenti.Nella prima cappella, intitolata originariamente a Santa Maria ad Nives, è custodita l’antica statua della Beata Maria Vergine del Rosario, fatta realizzare nel 1764 dal feudatario Carlo Gioacchino Spinola.L’armadio fu donato nel 1896 dai ginosini residenti in America.Proseguiamo…Nella cappella, in origine sub titulo di Sant’Antonio da Padova, c’è l’effigie della Beata Vergine del Carmelo, risalente al 1863. E’ presente anche una tela della Madonna del Carmine con Santi cappuccini.La terza cappella, impreziosita da una pregevole arcata d’ingresso con decorazioni barocche, accoglie una seconda statua della Vergine del Rosario: è quella portata in processione la prima domenica di ottobre.Il 6 ottobre 1952, con la solenne Incoronazione avvenuta per mano del Cardinale Benedetto Aloisi Masella, Ginosa viveva uno dei momenti più alti della sua devozione alla Celeste Patrona.Nella cappella di S. Pietro, la statua della Vergine Addolorata.  La navata sinistra si conclude con la cappella del Santissimo Sacramento, edificata nel XVI secolo ed in origine dedicata alla Madonna della Bruna. Ancora una tela mariana: la Vergine con S. Gaetano risalente alla metà del XVIII secolo.Al centro della balaustra che delimita la cantoria, un’interessante Virgo lactans.In sagrestia un’artistica macchina lignea custodisce la secentesca tela della Madonna del Rosario con personaggi storici: si riconoscono S. Pio V, Papa dell’alleanza che portò alla vittoria di Lepanto, ed i regnanti di Spagna, Filippo II ed Anna d’Austria. Risale al 1586 la piccola tela raffigurante la Madonna del Rosario, in piedi, tra due confratelli incappucciati, inginocchiati.Nella navata destra, l’altare dell’Immacolata conte la tardo-settecentesca.Nella seconda campata, l’altare barocco con tela della Santissima Trinità che incorona la Vergine.Nell’ultima campata, la prima a destra dell’ingresso principale, due lunette affrescate: una Annunciazione ed una Vergine del Rosario. Infine, la seconda tela dell’Annunciazione. Ave Dominus Tecum, si legge sul libro retto dai cherubini. Con il saluto dell’Arcangelo Gabriele volge al termine il percorso all’interno della Chiesa Madre…Mentre lasciamo l’antico luogo sacro, alla nostra sinistra,ancora immagini mariane: affreschi secenteschi messi in luce dai recenti restauri… La Matrice di Ginosa è un poema pittorico dedicato alla Vergine Santa. Un poema, che traduce visivamente la bellezza di Maria, la Kecharitoméne.Qui, si percepisce l’eco avvolgente, profonda, della fede, della storia, dei ricordi identitari….Il silenzio, che avvolge il luogo, induce alla meditazione. E’come perdersi nei pensieri, per poi ritrovarsi, uniti dal rinnovato legame con la Patrona, in assorta preghiera ai suoi piedi: Ora pro nobis, Maria Santissima del Rosario.

Progetto #CHIESEAPERTE 

DIOCESI DI CASTELLANETA- REGIONE PUGLIA- FABERS IMPRESA CULTURALE 

Riprese e montaggio : Just tv  -
WWW.JUST-TV.IT