Mancano, infatti, pochi giorni alla scadenza per l’invio al Ministero delle Politiche Agricole della relativa delibera di Giunta Regionale di approvazione delle istruttorie compiute sui territori dagli uffici provinciali, propedeutica alla approvazione della declaratoria dello stato di calamità e allo stanziamento di fondi per il risarcimento dei danni.
Nel frattempo nessuna notizia ufficiale vi è in merito alle richieste avanzate dalla Cia Agricoltori Italiani di Puglia, tranne l’annuncio del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, circa la deroga al fondo di solidarietà per garantire anche alle aziende non assicurate il risarcimento dei danni subiti a causa del maltempo delle settimane scorse.
"Diamo atto alla Regione Puglia di aver immediatamente dichiarato lo stato di emergenza e di aver richiesto il decreto nazionale di declaratoria dello stato di calamità naturale, come tra l’altro sollecitato da questa Confederazione – dichiara Raffaele Carrabba, presidente regionale della Cia – Al momento serve un ulteriore sforzo da parte degli uffici per perimetrare le aree danneggiate tenendo anche conto del fatto che se non sono giunte segnalazioni da parte dei singoli agricoltori, l’evento è stato di una portata così eccezionale in termini di danni e di zone danneggiate e che pertanto richiede un monitoraggio a tappeto di tutti i territori per la verifica dei danni. Inoltre vi è un altro elemento di valutazione che gli uffici regionali non possono e non devono trascurare nella valutazione dei danni: a distanza di quasi due mesi dall’evento stanno emergendo seri danni sulle colture arboree, in particolare sull’olivo sul quale si stanno riscontrando fenomeni di defogliazione ed essiccamento dei rami, e alle leguminose per le quali si registra una moria di sementi in fase di germinazione – prosegue Carrabba – Ribadiamo che l'evento calamitoso è stato straordinario in termini di quantità di neve caduta, periodo temporale e territorio interessato necessita di ulteriori interventi per risanare le gravi perdite subite. Mutuando il modello adottato per le zone colpite dal terremoto andrebbe snellita la burocrazia per garantire tempi davvero rapidi di ripristino, altrimenti appesantiti da procedure lente, farraginose e talvolta inefficaci e tardive. L'eccezionalità dell'ondata di maltempo che ha investito la nostra regione dal 5 all'11 gennaio richiede risorse aggiuntive ad erogazione immediata, agevolazioni fiscali e sgravi contributivi che permettano alle aziende agricole pesantemente danneggiate di riprendere l'attività".
Tra le istanze, Cia Puglia ha suggerito, per lo stanziamento di fondi straordinari, una deroga all'art. 5 comma 4 del D. Lgs 102/2004 (e successive modifiche e integrazioni) relativo agli eventi assicurabili, considerato che l’evento è accaduto nei primissimi giorni dell’anno e per le aziende è stato impossibile assicurarsi, e anche se lo avessero fatto l'area interessata è stata troppo vasta e l'evento di proporzioni davvero imprevedibili.
Le intense nevicate e le forti gelate che hanno interessato tutta la Puglia nelle settimane scorse hanno irrimediabilmente compromesso le colture, abbattuto e distrutto impianti e strutture (serre, capannoni, tendoni), decimato numerosi allevamenti. Moltissime aziende agricole sono rimaste isolate e senza corrente, impossibilitate ad utilizzare le strade extraurbane, e centinaia di aziende zootecniche hanno buttato migliaia di ettolitri di latte a causa del mancato conferimento.
"Alle aziende agricole e zootecniche pugliesi deve essere risarcito interamente il valore delle produzioni sia arboree che erbacee ed orticole, del latte andato irrimediabilmente perso, dei capi di bestiame deceduti a migliaia – puntualizza il Presidente Carrabba – Le perdite per ulivo, vite e agrumi vanno calcolate tenendo conto che si ripercuoteranno per i prossimi quattro anni".
In maniera più particolareggiata, Cia Puglia chiede l'esonero per il 2017 e 2018 dei contributi previdenziali ed assistenziali relativi a CD (Coltivatori Diretti), IAP (Imprenditori Agricoli Professionali), OTD (Operai a Tempo Determinato) e OTI (Operai a Tempo Indeterminato); l'azzeramento dell'accisa per il carburante per l'anno in corso e l'abbattimento delle rate di mutui e prestiti in scadenza nel 2017; l'esenzione dell'Iva sugli acquisti e la conseguente compensazione dell'iva a debito riveniente dalle vendite per il 2017 e il 2018; l'esonero dal pagamento di imposte dirette gravanti su imprese agricole/agrituristiche per il prossimo biennio; l'estensione dell'esenzione IMU per gli anni 2017 e 2018 anche ai terreni e fabbricati colpiti dal maltempo che in condizioni normali non sono esonerati; il pagamento immediato di tutti i premi a saldo PAC 2016 e premi PSR; l'esonero dal pagamento del diritto annuale camerale per gli anni 2017 e 2018; il blocco di tutte le azioni esecutive e/o giudiziarie per le aziende ricadenti nel perimetro delle zone danneggiate dagli eventi calamitosi.
Per agevolare la ricostruzione di fabbricati rurali, stalle, serre e altre strutture, Cia Puglia chiede di prevedere un credito d’imposta pari all’imposta sul valore aggiunto; finanziamenti a tasso zero per reimpianti e ricostruzione anche di vigneti e impianti arborei; fondi straordinari da affidare alla Protezione Civile per la ricostruzione delle infrastrutture e per il ripristino del potenziale produttivo, in aggiunta a quelli previsti già dal PSR; l'erogazione di un prestito di esercizio a tasso zero alle aziende danneggiate.
Nella lista delle richieste di Cia Puglia c'è anche una dotazione straordinaria di carburante per le aziende che hanno dovuto provvedere autonomamente a ripulire le strade e a liberare dalle neve campi e strutture, quelle che hanno perso capi di bestiame e quelle in cui sono caduti vigneti, alberi, capannoni o serre. Cia Puglia auspica, inoltre, interventi di sostegno per il ripristino delle tubature degli acquedotti danneggiate dal ghiaccio, per il reinnesto con materiale sano e certificato, e per la dotazione di prodotti fitosanitari per la cura delle fitopatie che insorgeranno dopo l'evento calamitoso.
"È necessario chiedere all'Unione Europea ulteriori risorse straordinarie – aggiunge il direttore regionale Cia Puglia Danilo Lolatte – Per il futuro, la nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del PSR. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci ad una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell'emergenza, utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio zootecnico e agricolo pugliese. Abbiamo visto la disperazione negli occhi dei nostri agricoltori davanti alla devastazione nelle campagne e le loro vite non possono essere subordinate a tempi burocratici biblici. Aiutarli a ricostruire ora e subito è l'unica via per restituire speranza e reddito alle imprese".