Aumento dei prezzi. Il grido di dolore dei pubblici esercizi. Intermite: “L’alternativa è chiudere.” Just tv

16/01/2022

“Aumenti a partire dall’energia elettrica e dal gas che si aggirano attorno al 50 % per arrivare alle materie prime i cui aumenti hanno toccato picchi del 70 % come per il grano duro, il caffè (60%), lo zucchero (53.5%), il latte (60%), il cacao (30%). Gli effetti dell’inflazione finora hanno rappresentato un peso unicamente per gli esercizi pubblici, che hanno retto senza modificare i prezzi alla clientela”. Francesca Intermite, titolare del Bar L’Orchidea, si fa interprete del malessere dei colleghi del mondo dei PE, ed annuncia suo malgrado gli aumenti che i titolari delle varie attività dovranno applicare dai primi del mese di febbraio.  
“Gli incontenibili aumenti dei costi dell'energia e delle materie prime – spiega Intermite - hanno raggiunto ora livelli non più sostenibili dalle nostre aziende. Già in diverse parti d’Italia, il fenomeno degli aumenti subiti si è tradotto in adeguamenti dei prezzi dei listini al pubblico nelle attività di Pubblico Esercizio, ma noi, già consapevoli delle difficoltà che il nostro territorio, dove già determinanti sono le varie vertenze sindacali nei grandi stabilimenti, sta patendo, ci siamo fatti carico della contrazione della nostra marginalità, ma non sarà più possibile sopportare… a breve saremo costretti, purtroppo, nostro malgrado, ad adeguare i nostri listini per assorbire, almeno in parte, i pesanti aumenti di costi che da alcuni mesi sopportiamo.
E’ l'ultima cosa che avremmo voluto fare in un momento così difficile per tutti, ma è una scelta obbligata che facciamo con sofferenza, perché intanto riteniamo necessario continuare a garantire ai nostri clienti la massima qualità dei prodotti, e la cura e l'accoglienza nel servizio, che tutti i nostri colleghi hanno sempre avuto a cuore”.
“Sappiamo bene quanto anche il costo di un caffè possa influire in un contesto come quello tarantino, dove diminuisce la capacità di spesa dei consumatori e aumentano i prezzi; è per questo che, a malincuore, andiamo a modificare i listini, nella piena consapevolezza che non ci sono strade alternative, e che secondo studi di eminenti centri di ricerca, i costi delle materie prime nei prossimi mesi continueranno il loro balzo in alto. Ognuno dei colleghi nei primi giorni di febbraio, condividerà l’orientamento al rialzo, tentando di adeguare i prezzi al pubblico, contenendoli al massimo, in base alla propria organizzazione interna ed ai propri costi aziendali“.