Il passa parola è veloce: la notizia dell’avvio dei saldi estivi al primo sabato di luglio, suscita malcontento e nervosismo. Tra i commercianti il coro è unanime: “I saldi a inizio luglio ci danneggiano.”. Ci si attende che la Regione Puglia, avendone facoltà, modifichi al data di inizio saldi (fissata dalla Commissione attività produttive della Camera), ed invece si ha notizia che l’assessore regionale alle Attività Produttive, Alessandro Degli Noci, avrebbe deciso per il 3 luglio. “Una notizia contestata da nord a sud della Puglia, e non certamente – commenta Mario Raffo, presidente provinciale di Federmoda Taranto- per partito preso, ma perché sino ad oggi le vendite estive di abbigliamento e calzature hanno stentato a prendere il volo. Infatti, è solo da qualche settimana che le città
della Puglia sono tornate alla ‘normalità’, le strade si sono ripopolate di gente più rilassata e propensa a muoversi per lo shopping e non solo per gli acquisti dei beni essenziali. I ristoranti hanno riaperto, la gente ha iniziato a riprogrammare le vacanze e conseguentemente si è riacceso l’interesse per l’abbigliamento, le calzature, gli accessori. E comunque, i nostri negozi sono ancora pieni di merce primaverile oltre che estiva che abbiamo acquistato questo inverno a prezzo pieno e che non vogliamo svendere senza essere passati
per le programmate vendite. In queste ore – continua Raffo-sono stato contattato da decine di colleghi che volevano far sentire la loro
voce, esprimere il proprio disappunto. Abbiamo infatti raccolto alcune testimonianze che abbiamo riproposto sulla pagina Facebook di Confcommercio Taranto. Non si riesce a comprendere che le attività del commercio al dettaglio del settore moda non solo non
hanno beneficiato dei ristori concessi ad altre categorie, ma con queste decisioni capestro, di cui si avvantaggia solo la grande distribuzione, verranno doppiamente penalizzate. Il 15 giugno ripartono le cerimonie, e stabilire che fra poco più di tre settimane partono i saldi equivale a dare una nuova battuta di arresto alle vendite degli abiti e accessori degli eventi programmati dopo agosto
e settembre. Non dimentichiamo infine che la Puglia è ancora in fascia gialla e che la stagione estiva fatta di turismo di prossimità, serate conviviali, appuntamenti dei cartelloni estivi, non è per nulla partita, e che perciò abbiamo ancora un buon 70% delle nuove collezioni estive ferme negli stand.” Insomma, la scelta di far partire i saldi il 3 luglio non risponde affatto alla necessità delle piccole imprese di riposizionarsi sul mercato, di recuperare le marginalità di guadagno, dopo l’ultimo fermo totale di sei settimane, ed una ripartenza a singhiozzi. La posizione degli associati di Confcommercio Taranto, simile a Bari, Lecce, Brindisi, è la stessa di altre
province di altre regioni, ed infatti da un’indagine di Federmoda Confcommercio fra i propri associati è emerso che il 50% avrebbe preferito far cadere la partenza dei saldi estivi almeno dalla metà di luglio ed ovviamente la motivazione è da rintracciare negli ultimi 14 mesi di frenate, chiusure, scarse occasioni di socialità e nelle ridotte capacità di spesa dei consumatori.