È trascorso ormai un mese e dieci giorni dalla scomparsa di Angelo Ferrante, l’uomo di Bernalda, di 78 anni, conosciuto come Lillino, di cui non si hanno più notizie dal 6 gennaio scorso dopo essersi recato a raccogliere erbe selvatiche in località Bufalara.
Inutili sono risultate le ricerche, portate avanti per alcune settimane, prima della sospensione da parte di forze dell’Ordine, personale specializzato e associazioni di volontari, alcune delle quali stanno ancora lavorando sul campo alla disperata ricerca di indizi utili.
L’appello della figlia durante un’intervista:
“Sono state interrotte le ricerche dopo 17 giorni con la promessa che nel caso ci fossero degli indizi le ricerche verrebbero riaperte subito- dichiara Rocchina Ferrante la figlia di Lillino a TRM durante un’intervista. “Chiediamo a chi conosce la zona o è passato quel giorno da lì, che se avesse qualcosa da dire anche in forma anonima lo facesse, perché ora il nostro interesse in questo momento è solo quello di trovare mio padre o qualche traccia che possa collegarci a lui.”
Continua la figlia di Angelo Ferrante -“Chiediamo alla Prefettura se si possono riattivare le ricerche, perché magari, a distanza di più di un mese con il miglioramento delle condizioni atmosferiche si possono fare nuovi rilievi. Noi continueremo comunque a carcare mio padre. Scendo giornalmente anche se ormai sono sola, con un volontario e mio marito. Non sappiamo più dove cercare, perché non conosco bene la zona, però stare a casa ad aspettare è devastante.
M.C.O.