Con i 2 milioni di euro garantiti dalla Regione, sale a 3,5 milioni di euro l’ammontare dei risarcimenti già versati a favore dei familiari delle vittime del crollo del 1985.Con gli ultimi mandati di pagamento, infatti, il Comune ha liquidato circa il 35% delle somme oggetto di transazione, soddisfacendo il diritto di chi, più di 30 anni fa, perse affetti insostituibili. «È così che stiamo risolvendo il più grande problema della storia del Comune di Castellaneta – ha commentato il sindaco Giovanni Gugliotti –, ponderando i passi volta per
volta, senza cedere alla rassegnazione che più di qualcuno avrebbe preferito vedere sui nostri volti». Il percorso tracciato nel piano di riequilibrio varato ad aprile prosegue, quindi, grazie anche agli aggiornamenti intervenuti proprio con l’inclusione delle somme provenienti dal fondo dirotazione regionale (2 milioni) e che arriveranno dal Governo centrale (4,5 milioni). «La scelta del predissesto –ha continuato il primo cittadino – ci consentì di non cadere nel baratro del dissesto, ma ci mise di fronte a una prospettiva difficile: non abbandonammo la nave,insomma, pur sapendo di dover navigare in acque tempestose».Difficoltà che si sono manifestate nel recupero delle risorse e nella necessità di onorare l’impegno preso con i familiari, poi tradotto nell’ossatura del piano di riequilibrio. «Abbiamo
destinato loro tutti i fondi – ha aggiunto Gugliotti –, con una chiara risposta politica a chi aveva strumentalmente insinuato che il fondo di rotazione potesse essere utilizzato per altro:la serietà negli atti e negli impegni è il nostro faro, l’opportunismo lo lasciamo a loro».
Restando in tema di impegni onorati, va rilevato come la graduale, ma decisa, risoluzione del grande problema legato ai risarcimenti del crollo permetterà di continuare su un altropercorso: senza zavorre che si trascinano dal passato, Castellaneta sta progettando compiutamente il suo futuro. «Abbiamo sempre affermato – le parole del sindaco – che soddisfare il diritto legittimo di alcuni cittadini non avrebbe dovuto significare il sacrificio delle aspettative di molti altri: di piccole e pseudo “guerre civili” ne abbiamo viste troppe.Ecco perché abbiamo lavorato, in silenzio, per coinvolgere altre istituzioni: perché potessimo chiudere un capitolo doloroso, senza doverne aprire un altro».