Non è normale. Un Paese come l'Italia, in un momento così decisivo per il proprio futuro, non può non avere un ministro dell'Agricoltura. Sono troppe le questioni urgenti da affrontare e di tempo da perdere non ce n'è. Lo diciamo dalla Puglia, una regione che ancora sta affrontando problemi epocali come quello relativo alla necessità di rigenerare il settore olivicolo, di sostenere il sistema produttivo degli agrumi, di intervenire sulla crisi del florovivaismo e le difficoltà enormi più in generale di tutto il comparto, dal settore lattiero-caseario all'ortofrutta, dagli agriturismi al vitivinicolo e cerealicolo.
Il Governo provveda subito a individuare la figura di una persona capace, già addentro alle questioni, disponibile a farsi carico assieme alle organizzazioni e a tutto il mondo agricolo di un lavoro difficile, che necessita di impegno massimo, continuo e lungimirante. Individuare e nominare una nuova guida per il Ministero, dopo le dimissioni di Teresa Bellanova, è una priorità inderogabile