Concessioni marittime demaniali-storia infinita: "Le associazioni di categoria e sindacati chiedono incontro a Comune e Demanio Marittimo." Just tv

11/02/2022

La questione delle concessioni demaniali marittime tarda a trovare una soluzione e così, a distanza di due anni, ancora pescatori e mitilicoltori non vengono messi in condizioni di operare nel rispetto delle regole. L’aumento dei canoni dal 1° gennaio 2021 certamente non aiuta: 2750 euro rispetto alle precedenti 405 euro, non sono sostenibili; soprattutto se si considera la particolarissima situazione di Taranto, i necessari spostamenti del novellame dal 1° al 2° seno del Mar Piccolo, ed il successivo trasferimento delle cozze in Mar Grande. Ridotti gli specchi acquei di riferimento: non superano infatti i tre ettari con la chiara conseguenza rappresentata dalla possibilità di coltivare una esigua quantità di prodotto. Ovvio il bisogno di spazi più ampi. Non ci convince peraltro quanto finora riferito dall’Ufficio Demanio in merito alla necessità di attendere il Piano delle Coste perché possano essere rilasciate le concessioni. In passato era stato avviato un dialogo con la passata amministrazione comunale di Taranto, soprattutto con l’ex primo cittadino Melucci e con la sua Giunta; il confronto è stato, com’è noto, interrotto, con lo scioglimento del Consiglio comunale.

Sulla scorta di tutto ciò, chiediamo un incontro urgente al Comune ed al Demanio Marittimo, consapevoli del fatto che sono state finora portate avanti politiche comunali mirate unicamente a gestire l’emergenza, e per questo convinti di dover voltare pagine e ragionare piuttosto sulla programmazione che non prescinde dal coinvolgimento delle categorie interessate, e dal coordinamento con l’Ente Regione e con la struttura commissariale del Comune di Taranto.