“Come esplicitato da diverse pronunce giurisprudenziali, il presupposto fondamentale al fine della richiesta di un tributo ai cittadini è l’erogazione di un determinato servizio senza il quale non si può chiedere un tributo. Ci chiediamo pertanto quanto possano considerarsi legittime le richieste di pagamento del Tributo 630 da parte dei conzorzi di bonifica” lo dichiara il vice presidente della Commissione d’inchiesta sui Consorzi di bonifica, Marco Galante (M5S) che prosegue: “E’ triste constatare come oggi si sia arrivati all’intervento di Equitalia e sappiamo bene cosa accade a chi non paga, che si vede pignorati i propri beni personali mobili ed immobili.”
Sono ormai sempre più numerose e frequenti le segnalazioni che giungono dagli agricoltori pugliesi in merito al fenomeno delle cartelle esattoriali emesse in loro danno dai Consorzi di Bonifica, tramite agenzie di riscossione, tra cui Equitalia. “E’ ciò che sta accadendo a tantissimi agricoltori pugliesi - prosegue Galante - Se finora la politica non è riuscita a trovare una soluzione per gli agricoltori pugliesi, e ricordiamo che stanno scadendo i termini prefissati per una “riforma dei Consorzi di Bonifica”, a questo punto non dobbiamo meravigliarci di come i singoli contadini o le associazioni di categoria arrivino ad interpellare la Guardia di Finanza al fine di accertare l’eventuale sussistenza di un vero e proprio scempio a danno dei poveri agricoltori, da ormai troppi anni tartassati da una politica che si dimostra sempre più distante e disinteressata nei confronti della materia agricola. Auspichiamo - conclude -nell’interesse generale che le voci più “autorevoli” nel panorama giuridico possano esprimersi al fine di fare chiarezza su una vicenda che rischia di creare problemi fin troppo seri ai nostri agricoltori".
Alberto Claudio De Giglio