Costi assurdi, agricoltori strozzati: "E’ crisi nera, da ogni singola provincia della Puglia." Just tv

09/02/2022

Allevatori in difficoltà, dar da mangiare agli animali costa il doppio, aziende agrumicole al collasso. Fertilizzanti, urea passata da 35 a 100 euro al quintale. Il solfato di ammonio da 19 a 50 euro al quintale, e intanto diminuisce il prezzo riconosciuto all’olio evo. Florovivaisti sul lastrico per alimentare le celle di conservazione e le lampade per l’infiorescenza. Carrabba: “Il costo di un pieno di benzina vale tre volte quanto riconosciuto all’ingrosso alle arance”
E’ crisi nera. Da ogni singola provincia della Puglia, si levano sempre più alti il grido d’allarme e la richiesta di aiuto delle aziende agricole strozzate dagli aumenti vertiginosi dei costi di produzione.
In Capitanata, nella BAT e nell’area metropolitana di Bari, così come nel Leccese, in provincia di Taranto e in quella di Brindisi, il #prezzo del #gasolio – passato da 70 centesimi a oltre 1 euro al litro – ha aumentato del 30% il costo delle operazioni nei campi. I rincari dell’energia elettrica si abbattono come un macigno su interventi ordinari e necessari come le irrigazioni di soccorso per le colture che necessitano di essere preservate da una prolungata siccità.
#MANGIME. Un prezzo altissimo all’ondata dei rincari lo stanno pagando anche gli allevatori: un sacco di mangime da 25 chili ha registrato rincari che vanno dai 2,5 ai 5 euro. Facile immaginare quale sia il costo aggiuntivo per le imprese zootecniche e per i produttori di latte che, quotidianamente, hanno necessità di nutrire decine e decine di animali utilizzando diversi quintali di mangime. Intanto, il prezzo del latte alla stalla continua a essere tanto basso da non coprire i costi di produzione. (Cia-Agricoltori Italiani Puglia)