Dissesto idrogeologico e abusivismo edilizio: "Continuano i controlli dei carabinieri forestali sul territorio tarantino". Just tv

29/12/2022

Il territorio italiano, per il 70% collinare-montano, è caratterizzato da una tormentata orografia e da sedimenti geologicamente instabili che lo predispongono a diffusi fenomeni di dissesto idrogeologico: frane, alluvioni, erosioni costiere sono fenomeni molto frequenti, eventi che lasciano dietro di sé solo devastazione le cui immagini, che affollano la cronaca televisiva e dei quotidiani, sono ben impresse nella memoria recente di tutti.

Si tratta di fenomeni che rientrano nel concetto di dissesto idrogeologico con il quale si intende tutti quei processi morfologici che generano una degradazione del suolo.
Purtroppo siamo tra i paesi europei maggiormente interessati, con 625.000 frane censite nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia e che coinvolgono un’area di quasi 24.000 km2 pari al 7.9% del territorio nazionale.

Ma i fenomeni negli ultimi anni hanno iniziato ad intensificarsi, non solo per la conformazione del territorio, ma anche a causa dei devastanti effetti del più grande problema ambientale del nostro tempo: l’emergenza climatica. A causa infatti del riscaldamento globale in alcune aree del Pianeta, come lo spazio euromediterraneo, si sono intensificati i fenomeni meteorologici estremi che spesso portano con sé piene improvvise o colate rapide di fango e detriti che compromettono ancora di più la tenuta strutturale del territorio.

Il Rapporto Ispra  sul dissesto idrogeologico in Italia, edizione 2021,  fornisce il quadro di riferimento aggiornato sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale e presenta gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali:  7.423 comuni (94% del totale) a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera, il 18,4% del territorio nazionale classificato a maggiore pericolosità per frane e alluvioni, oltre 8  milioni di abitanti a rischio frane e  alluvioni.

Al riguardo una specifica legislazione mira a tutelarne l’integrità attraverso una pregnante disciplina sul vincolo idrogeologico e idraulico. I fenomeni di urbanizzazione anche industriale e artigianale delle aree golenali, i prelievi di inerti (sabbia e ghiaia), la ricerca di nuove aree agricole e, in genere, i fenomeni accentuati di antropizzazione che hanno caratterizzato l’ultimo cinquantennio, hanno contribuito alla destabilizzazione delle condizioni naturali di molti torrenti e aste fluviali. Tale condizione di destabilizzazione, contribuendo all’alterazione dei fenomeni naturali di erosione e sedimentazione connessi, ha aggravato negli ultimi anni i fenomeni di dissesto idrogeologico con la perdita di ingenti risorse economiche nonché, negli eventi di maggiore intensità, di numerose vite umane con un bilancio infausto, negli ultimi 15 anni, di 148 morti da frane e 188 da alluvioni.

Nessuna regione di fatto può dirsi al sicuro da queste calamità naturali, senza eccezioni,

neanche il territorio pugliese, prevalentemente collinare e pianeggiante, interessato nel recente passato da gravi fenomeni di dissesto idrogeologico - si ricordino su tutte le alluvioni del tarantino e del barese - che impongono una allerta costante sul tema dell’assetto del territorio, da parte di tutti i Soggetti competenti, Pubblici e Privati. 

Orbene, in linea con il trend nazionale, anche in Puglia l’attività di controllo sul rispetto della normativa sul vincolo idrogeologico e idraulico, costituisce un impegno primario per gli oltre 60 presidi operativi dei Carabinieri Forestali dislocati su tutto il territorio, ivi compresi i Parchi Nazionali e Regionali e le altre aree protette, il che rende tale azione diffusa e capillare, ma soprattutto essenziale e necessaria, a difesa di un vincolo che connota il 21% del territorio regionale al fine di prevenire e contrastare gli illeciti amministrativi e penali di settore. Nel corrente anno in Puglia, i Carabinieri Forestali, secondo il “Piano di azione” del Comando Carabinieri Tutela Forestale e Parchi, hanno effettuato oltre 2.650 controlli, accertato 196 illeciti amministrativi e 28 penali, contestato sanzioni amministrative per oltre 168.000 euro in materia di polizia idraulica e controlli sul rispetto del vincolo idrogeologico.

A tutto ciò si aggiunga anche l’azione che i reparti dell’Arma Forestale esercitano in tema di prevenzione e lotta agli illeciti in materia di incendi boschivi, quale ulteriore criticità atta a minare potenzialmente l’assetto del territorio nei casi di eventi incendiari di vaste dimensioni.