Sono all’attenzione dei Giudici Amministrativi i risultati elettorali di Castellaneta. Sarà il Tribunale Amministrativo di Lecce, all’udienza del 9 novembre, a decidere le sorti amministrative della Città oggi guidata dal sindaco Di Pippa. È questa la conseguenza dell’iniziativa presa dal candidato sindaco Cellamare che si è rivolto al TAR di Lecce per contestare i risultati del primo turno.
Secondo i ricorrenti, infatti, in molte Sezioni sarebbero state annullate numerose schede che, invece, dovevano essere assegnate al candidato Cellamare. Se così fosse stato, Cellamare sarebbe divenuto sindaco al primo turno ed è quello che oggi i ricorrenti, a mezzo dell’avv. Luigi Quinto, chiedono ai Giudici.
Peraltro, al primo turno, la coalizione che sosteneva Cellamare aveva ottenuto più voti e, grazie al premio elettorale, ha conquistato la maggioranza in Consiglio comunale. Si è così verificato quello che gli addetti ai lavori chiamano effetto “anatra zoppa”, una situazione, cioè, che vede il sindaco appartenente ad una coalizione ed una maggioranza consiliare appartenente ad altra coalizione.
Numerose le questioni sollevate dall’avv. Quinto, tra le quali schede segnate con più croci sul candidato Cellamare e schede con voti per consiglieri collegati a Cellamare ma poi non assegnate a quel candidato sindaco.
Le schede reclamate sono ben 148; Cellamare che, al primo turno, aveva sfiorato la elezione conseguendo 4.938 voti, verrebbe proclamato sindaco dal TAR salentino in caso di accoglimento anche parziale del ricorso, con l’effetto di assegnare il seggio in Consiglio comunale alla candidata Stefania Giannico, prima non dei non eletti. Per superare la maggioranza assoluta basterebbero, infatti, 15 voti rispetto ai 148 da lui reclamati.