Dalla tropicalizzazione del clima a grandinate, da trombe d’aria a vere e proprie bombe d’acqua: il clima nella provincia di Taranto, come nel resto della Puglia, sembra essere impazzito e a pagarne le conseguenze è l’agricoltura. Il persistere delle piogge di questi ultimi giorni, sia nel versante occidentale della provincia ionica che in quello orientale, ha provocato seri danni alle colture viticole e ortofrutticole e la conta dei danni aumenta, se si considera quanto già prodotto in termini negativi sull’agricoltura dalle gelate e dalle grandinate di febbraio e marzo. Dagli ortaggi in pieno campo agli oliveti, dai mandorleti sino al grano. In questi giorni, vigneti di uva da tavola sono stati danneggiati dalla grandine nel versante nord di Castellaneta: qui interi campi di grano sono stati piegati dal vento e molti frutteti danneggiati; campi di trifoglio distrutti, interi campi di pomodori, zucchine e angurie finiti sott’acqua a Ginosa come a Palagiano. Le bombe d’acqua non hanno risparmiato neanche la zona orientale della provincia ionica, manifestandosi a macchia di leopardo a Sava, Manduria, Avetrana, San Marzano, Grottaglie, colpendo un po’ tutte le culture, ulivo compreso. E’ stata una primavera anomala, che si classifica al quarto posto tra le più calde dal 1800, ma con il 21% di precipitazioni in più rispetto alla media storica, sulla base dei dati Isac Cnr. E per questo inizio d’estate, le previsioni non sembrano promettere nulla di buono. “Precipitazioni, che – come denunciato da Aldo Raffaele De Sario, direttore Coldiretti Taranto – sta annullando gli sforzi degli agricoltori che non solo
stanno perdendo le produzioni, ma si vedono anche costretti a subire l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori agricoli si trovano ad affrontare fenomeni meteorologici violenti controversi: ondate di maltempo si alternano a parentesi di caldo fuori stagione e le colture ne soffrono”. “Ma la vera criticità – spiega Alfonso Cavallo, presidente Coldiretti Taranto – è la persistenza di questi fenomeni meteorologici e, soprattutto, delle piogge, che stanno interessando l’intera area ionica da circa un mese e mezzo e che sui frutti di stagione stanno contribuendo a far aumentare le malattie fungine. E’ questa la vera anomalia, che per gli imprenditori agricoli rende la situazione insostenibile”. Cosa fare? “Investire sempre di più nelle assicurazioni – suggerisce Cavallo – in modo da tutelarsi.
Necessita velocizzare anche il rimborso dei premi assicurativi da parte di Agea, che spesso avviene dopo due – tre anni e ciò porta sempre più agricoltori a rinunciare alla stipula delle polizze”. Quindi, da Cavallo arriva l’appello a sensibilizzare gli agricoltori ad assicurarsi, ma anche la richiesta di riformare il sistema assicurativo: “Va rivisto, dal momento che non è più in grado di soddisfare appieno le reali e attuali esigenze degli agricoltori”.
COLDIRETTI TARANTO