Mentre il Governo con il prossimo decreto ristori, tranquillizza i vari codici Ateco annunciando nuovi aiuti, il mondo del turismo richiama l’attenzione su una situazione di estrema crisi andata ormai oltre ogni limite di sostenibilità. Le insegne spente dei bar e ristoranti, essendo più visibili, richiamano l’attenzione dei media, ma non è meno grave il fermo totale delle imprese dell’ospitalità alberghiera ed extra alberghiera. Hotel desolatamente vuoti o con pochissimi ospiti, e B&B chiusi da settimane: il
blocco degli spostamenti e la chiusura delle regioni ha quasi del tutto fermato le prenotazioni.
‘Si lavora solo con la clientela abituale – conferma COSIMO MIOLA, presidente prov. dell’Extralberghiero di Confcommercio- solitamente dipendenti di ditte appaltatrici che hanno commesse in zona, e con un po’ di clientela business anche se, rispetto ai
mesi scorsi, anche quella è calata del 50%. Il giro di vite anche da parte delle aziende produttrici è impressionante: non viaggia più nessuno, sono spariti anche gli agenti di commercio. Le misure di sostegno del Governo ad oggi si sono rivelate assolutamente
insufficienti anche se – come ha recentemente dichiarato il ministro Franceschini- sono state messo in campo risorse per 11 miliardi di euro. Evidentemente, questi aiuti non bastano, infatti da novembre 2020 non abbiamo visto più un euro.
Non diversamente sul fronte Regione: la Giunta ha prorogato al 15 febbraio la misura ‘Custodiamo il Turismo in Puglia’ perché la Regione non è riuscita ad erogare le risorse - 50 milioni di euro- messe a disposizione di cultura e turismo. Al 5 ottobre
erano state presentate 650 istanze e stanziati poco più di 14 milioni con un avanzo di oltre 35 milioni. Non possiamo pensare che le imprese del turismo pugliesi siano tutte poco ricettive, disorganizzate ed incapaci di captare risorse. Evidentemente c’è
qualcosa che non va: troppa burocrazia, difficoltà di accesso soprattutto per le imprese dell’extra alberghiero, parametri inadeguati per le nostre imprese che comunque, non lo dimentichiamo, rappresentano l’ossatura dell’offerta turistica del nostro territorio e della Puglia tutta. Noi siamo la risposta immediata al ‘turismo lento’ dei piccoli borghi e dei cammini, di cui parla il ministro Franceschini
Il nuovo assessore regionale al Turismo, Massimo Bray, è persona competente e di alto profilo, ma purtroppo non abbiamo ancora avuto segnali di particolare attenzione da parte del governo regionale verso il nostro settore. Attendiamo fiduciosi , auspicando di rimanere in vita”.