GALANTE (M5S): “SI FACCIA LUCE SULL’ APPALTO DI VIA MATRICE A GINOSA”

09/01/2016

Dopo il crollo che ha interrotto da quasi due anni la Via Matrice, storica via che ha collegato per secoli la Chiesa Madre di Ginosa con l’attuale centro cittadino, il consigliere regionale del M5S, Marco Galante nei giorni scorsi ha chiesto un intervento istituzionale inviando una informativa indirizzata ai diversi Enti tra cui la Soprintendenza della Puglia, Autorità di Bacino, e Istituzioni come il Ministero dei Beni culturali il Presidente Michele Emiliano gli Assessori regionali Loredana Capone e Annamaria Curcuruto, la Procura e il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, affinché non si alteri la morfologia dei luoghi.

“I lavori appaltati come rimozione delle macerie comporteranno una evidente alterazione morfologica dello stato dei luoghi - dichiara il pentastellato di Ginosa - Non è nostra intenzione impedire la risoluzione di questo annoso problema, ma vogliamo evitare che si realizzino dei lavori fatti in emergenza e soprattutto non risolutivi. Chiedo alle Istituzioni e agli Enti preposti alla tutela del patrimonio storico culturale di intervenire per evitare che si alteri in maniera definitiva la strada che rappresenta la memoria storica di Ginosa”.

Nonostante l’area in oggetto sia sottoposta ai vincoli previsti D.lgs 42/2004 Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, il responsabile del procedimento, Ing. Zigrino nella determina n°145 del 27/04/2015 ha dichiarato che per quei lavori non è stata necessaria l'acquisizione di pareri, nulla osta, autorizzazioni da parte degli Enti coinvolti.

“Ma dagli elaborati progettuali - precisa Galante - si evince la realizzazione di un nuovo tracciato, pedonabile e non più carrabile, parallelo alla storica Via Matrice, “deviato” su di un area in cui prima insistevano le abitazioni parzialmente crollate. Al di sotto del nuovo tracciato caratterizzato dalla presenza di una staccionata in legno, ci sarà una scarpata ed è previsto inoltre il riempimento delle cavità ipogee con 700 mc di calcestruzzo. L’assurdità di questi lavori - precisa - è che sono poco risolutivi, la cavità G09, situata a pochi metri dal crollo, è stata segnalata ad “alta suscettibilità ai crolli” dal CNR IRPI.”

Galante parla dell’appalto come di una delle “peggiori eredità dell’ex Amministrazione De Palma” in quanto a giudizio del consigliere ginosino “prima di appaltare sarebbe stato opportuno fare le opportune indagini geologiche, invece la fase di indagine è stata unita a quella di un consolidamento approssimativo e invasivo, che probabilmente servirà a poco”.

Il pentastellato conclude ribadendo la necessità di un “vero” piano di prevenzione del rischio idrogeologico, per la tutela dell’intero territorio di Ginosa. “Ho contattato il prof. Mario Del Prete, docente ordinario di geologia presso l’Università degli studi della Basilicata - conclude - che dopo aver dei sopralluoghi ha preparato una relazione che è stata già stato inviata all’Assessore Curcurutu, come atto preliminare per una piano che metta in sicurezza il terrritorio”.