Ginosa-Bilancio di Previsione 2020/2022:"Approvato solo dalla maggioranza. L’analisi del giornalista Raffaele Conte"

Le minoranze, hanno illustrato l’inattendibilità dei numeri e prospettato l’illegittimità della delibera afferente il disavanzo di amministrazione. Polemiche anche sulle aliquote tributarie e regolamenti collegati.

08/08/2020

-Il Consiglio comunale è tornato a riunirsi il 30 luglio scorso, a distanza di nove giorni dalla trattazione del Rendiconto 2019. L’ha fatto
per esaminare il Bilancio di Previsione 2020/2022 e la rispettiva nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione (DUP). In complemento di unione propedeutica sono state approvate imposte e tasse comunali da tenere in conto vigenza dal Primo gennaio 2020. Da quella data vale l’applicazione formale delle tariffe e regolamenti IMU, TARI, Soggiorno.

Le aliquote non hanno subito variazioni rispetto al 2019, ma la segatura di percentuali proposte come agevolazioni potrebbe saltare con
l’approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF), da licenziare entro il 31 dicembre prossimo. L’assise consiliare si è svolta con le prescrizioni imposte dalle norme anti-contagio Covid-19 e, quindi, con l’aula dibattimentale chiusa al pubblico, ma con consiglieri, componenti la Giunta e funzionari in mascherina ed a distanza di sicurezza. I lavori sono stati trasmessi in diretta sul canale Youtube dell’Ente. Al riguardo, però, va detto che la rete telematica è stata di qualità molto scarsa, con picchi distorsivi del segnale procurante un ascolto estremamente critico. Tant’è, nei giorni scorsi, il registrato in specie è stato rimosso e sostituito con altro efficiente. La standardizzazione di quest’ultimo riconduce alla stessa sorgente del file, ma, chiaramente, oggetto di pulizia e restauro allo scopo di migliorare l’intelligibilità del parlato.

I punti iscritti all’ordine del giorno sono stati approvati favorevolmente solo dalla maggioranza amministrativa; le minoranze, non
hanno partecipato al voto (centrodestra e civici Inglese) o astenendosi (Indipendente e PD). I rappresentanti di quest’ultimi due Gruppi,
Antonietta Rizzi e Paolo Costantino, hanno rispettivamente votato contro e non esprimendolo solo sul disavanzo di amministrazione (2 milioni e 622mila euro), risultante dal Rendiconto di gestione del 2019. Segno negativo che l’assessore al Bilancio, Domenico Gigante, ha giustificato per il diverso metodo di calcolo del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE), eseguito nel 2018 in forma semplificata. Questa impostazione di contabilità ha incanalato l’Ente Locale ginosino verso la fruizione delle direttive del Decreto legge 162/2019. L’articolo 39 Quater, difatti,consente di spalmare la specifica negatività in 15 anni, a partire dal 2021. Quindi, puntuali rate annue che per il Comune di Ginosa saranno di 178mila euro fino al 2036.

Sull’argomento, è scoppiata la bagarre: le minoranze hanno fatto rilevare l’illegittimità della delibera perché Ginosa non rientra nel disciplinato del Decreto prima richiamato. Questo, perchè nell’anno di riferimento, il metodo di calcolo è stato ordinario. Oltretutto, certificato in tal senso dai Revisori dei Conti. Non solo, ma “il Rendiconto 2019 -hanno puntualizzato all’unisono le minoranze- non ha
nulla a che vedere con gli effetti del Covid-19, ancor meno col Patto di Stabilità Interno (PSI)”, così come detto dall’assessore Gigante.

E’ la prima volta che nella storia di Ginosa viene registrato un disavanzo, che con giustificazioni strampalate viene fatto passare come dato positivo. Tra l’altro, non avendo attivato mutui per progetti esecutivi licenziati nel 2014 dal Governo da me guidato -ha sottolineato Vito De Palma- è da ritenere una sciatteria politica attuale, che ha prodotto solo il pagamento di quote per interessi senza realizzare servizi per la comunità. Meno male che è stato dato corso al mutuo per asfaltare le strade”.

Per il civico Inglese due sono le cose: “O hanno sbagliato i Revisori nel certificare il metodo che ha fatto scaturire il disavanzo, oppure ci si trova di fronte a cifre stupefacentemente fabbricate e apparecchiate”.

La schiettezza dell’Indipendente Rizzi: “Col semplificato, il maggior disavanzo sarebbe stato di 6 milioni di euro”.

Di qui la considerazione/riflessione delle due donne di centrodestra, Marilisa Mongelli e Patrizia Ratti. Mongelli: “I cittadini non sono pupazzi”;

Ratti:
L’assessore Gigante ha nascosto la verità”. Su tasse, imposte e tributi, con rispettive tariffe, aliquote e regolamenti, le
forze di minoranze non hanno avuto dubbi: “Restringono i diritti dei cittadini e il regolamento IMU apre alla discrezionalità ed a
contenziosi”. Bilancio: pur chiudendo in pareggio il ciclo economico, per le minoranze “i numeri non sono attendibili e non c’è nulla di programmazione”.

Un esempio lo fa Inglese: “Per la costruzione del canile sanitario si è proceduto a un cambio di destinazione di un mutuo contratto nel 2015. Quelle risorse, però, dovevano servire per far fronte ad opere urgenti e indifferibili presso la struttura dell’ex Pretura, tuttora costituente pericolo per la pubblica incolumità”. 

De Palma: “E’ un Bilancio pluriennale da curatela fallimentare. Non c’è nulla per la crescita del territorio, per il Parco comunale e Camping di Marina di Ginosa; zero liscio per la Passio Christi né per lo sblocco della gara afferente l’Info-Point. In compenso, si attinge a graduatorie di altri comuni per far fronte alle carenze di organico comunale. Eppure, al riguardo, sarebbe stato sufficiente utilizzare l’addizionale Tasi per fare i necessari concorsi”. Il capogruppo della maggioranza, Sergio Basta: “Aspettiamo soldi dal Governo nazionale per rimpinguare i capitoli. Dalle minoranze mi sarei atteso comprensione, sostegno, emendamenti”.





Raffaele Conte