“Esiste un tempo per stare calmi…zitti…per sopportare, ma esiste anche un tempo per reagire…cambiare… e dire: “Ora Basta.”
Ebbene si noi educatrici del Centro Ludico prima infanzia 18/36 mesi del Comune di Ginosa, facciamo nostra questa citazione, per evidenziare la situazione creatasi da Gennaio 2016 a discapito dell’utenza e del personale educativo. Il Centro Ludico per la prima infanzia presente nel nostro territorio dal Febbraio 2001, è un servizio educativo e sociale di interesse pubblico aperto a tutti i bambini di età compresa fra i 18/36 mesi e ai loro genitori, che concorre con le famiglie alla loro crescita e formazione garantendo il diritto all’ inserimento e alla integrazione dei bambini. Il lavoro svolto da noi educatrici assume un ruolo di grande responsabilità che comporta il prendersi cura di un individuo alla prima conoscenza di relazioni affettivo-emotive, in un contesto quotidiano dove, nello stesso momento si sperimenta e si “impara”.Questo è stato ed è il nostro obbiettivo, questo è ciò che richiede la nostra professionalità, questo è ciò che abbiamo dato e vogliamo continuare a dare con l’amore e una sensibilità particolare ai nostri piccoli.Purtroppo questo è quello che non ci è permesso più fare dal momento che il servizio è sospeso dal 23/12/2015 ufficialmente per trasloco, da Via Teano all’Istituto Comprensivo “ Giovanni Paolo II” (Costa della Crognola), con la prospettiva di riapertura subito dopo le vacanze natalizie.Da allora si sono susseguite una serie di presunte date di riaperture puntualmente smentite per intoppi burocratici. Nel contempo noi Educatrici, dopo una lunga attesa, abbiamo chiesto spiegazioni direttamente all’ufficio preposto durante le ore di ricevimento al pubblico, ma senza ricevere a tutt’oggi risposte concrete, se non frasi del tipo: “stiamo lavorando per voi”….”cercheremo di risolvere quanto prima”.Viviamo quotidianamente le difficoltà presenti nel nostro territorio, legate a risorse sempre più ridotte, ma nel nostro caso avendo abbattuto il fitto passivo e essendo rientrati nei fondi PAC, il Centro Ludico non comporterebbe nessuna spesa per l’Ente. Si sa che la regressione economica è spesso regressione culturale, ma può un servizio fiore all’occhiello per l’intera provincia, in quanto unico, essere sospeso??Il sostegno alle famiglie è un diritto e un dovere da parte delle istituzioni, quindi sopprimerlo è grave, in quanto i servizi sono la carta d’Identità di un Comune, e un “Comune senza servizi è un Comune FALLITO”.
LE EDUCATRICI