“Le parole sono importanti” diceva Nanni Moretti. Le parole formano il pensiero, sostengono i linguisti. Ma la parola è duttile, accomodante se la si sa usare. Specie in campagna elettorale. E, quindi, a Ginosa ci ritroviamo da “rifiuti zero” al plauso fatto dal
sindaco Vito Parisi in merito all’approvazione del Piano Regionale Gestione Rifiuti, avvenuta pochi giorni fa, che prevede la rimessa in esercizio del sito Aseco spa.
Chiudere il ciclo dei rifiuti è un obiettivo politico fondamentale che condividiamo ma in merito al quale avremmo preferito COERENZA da parte dell’amministrazione ginosina: se il sito Aseco ha rappresentato un problema ambientale serio per il nostro territorio, tanto da arrivare alla sospensione dell’attività con 26 mila tonnellate annue di rifiuti in ingresso nel 2019, cosa ha fatto cambiare idea al sindaco Parisi oggi che, con l’attuale Piano, vedrebbe il sito ritornare in esercizio al massimo delle sue capacità di 80 mila tonnellate annue?
Se le parole sono importanti, i numeri lo sono ancor di più: come si può sostenere che non ci troviamo di fronte ad un ampliamento se, di fatto, si quadruplicherebbero i rifiuti in ingresso? E perché mai dovremmo ringraziare i consiglieri regionali Marco Galante e Cristian Casili i quali, proponendo quell’emendamento, hanno condiviso l’approvazione di questa riapertura? Peraltro, a nulla sarebbe valso, per il territorio ginosino, l’approvazione dell’altro emendamento, quello proposto e poi ritirato dagli stessi Galante e Casili, che
chiedeva sì la revisione del titolo autorizzativo dell’impianto Aseco ma per “ridurre la relativa potenzialità di trattamento autorizzata”, suggerendo di portarla da 80 mila tonnellate annue a 60 mila.
La nostra posizione è chiara: siamo per un NO secco e deciso alla riapertura dell’Aseco spa, augurandoci che il sindaco Parisi cambi nuovamente idea ma, questa volta, in favore delle comunità di Ginosa e Marina di Ginosa.