Il superamento delle soglie previste con riferimento ad alcuni “Valori limite di emissione in acque superficiali e in fognatura” nonché la presenza di valori significativi di alcuni metalli (es. Alluminio, Arsenico, Ferro, Nichel, Vanadio) nel terreno, per i quali lo stesso laboratorio suggerisce approfondimenti.
E’ ciò che evidenziano i risultati delle attività di campionamento eseguite il 19 marzo 2019 nelle immediate vicinanze di Aseco e commissionate dal Comune di Ginosa. Le analisi, svolte alla presenza della Polizia Locale di Ginosa, sono state eseguite da un laboratorio di ricerca autorizzato.
Alla luce di ciò, il Comune di Ginosa, in seguito alla sua diffida, ha chiesto ad ARPA di approfondire dette analisi, tenuto conto anche della nota della stessa Agenzia Regionale che sottolineava 17 non conformità relative allo stabilimento di compostaggio, e di tener conto delle stesse ai fini della valutazione in atto circa la possibile sussistenza di pericoli immediati per la salute e per l’ambiente richiesta dalla Regione Puglia con nota 8.4.2019 n. 4153. Quest’ultima istanza è stata trasmessa per conoscenza anche a Regione Puglia, ASL Taranto, Procura della Repubblica di Taranto e Carabinieri Forestali Staz. Marina di Ginosa.
Nel particolare, sono stati prelevati dei campioni di acqua da un canale adiacente allo stabilimento di compostaggio e di terreno agricolo nella zona a sud dell’azienda.
«Questa contrapposizione tra Comune e Regione rievoca un po’ la storia di Davide e Golia - ha dichiarato il Sindaco Vito Parisi riferendosi alle recenti note diramate da Emiliano e Stea in merito alla questione Aseco e alla ordinanza del TAR che ha respinto solo l’istanza cautelare presentata dal Comune - così come la Regione sta impersonando un mostro a tante teste in questa vicenda.
È bene ricordare che il TAR non si è pronunciato sulla fondatezza del ricorso ma ha ritenuto prevalente l'interesse a non chiudere l'impianto per evitare conseguenti disagi per i Comuni che conferiscono presso Aseco.
Questione limite FORSU: negli anni 2015, 2016, 2017, il quantitativo di frazione organica trattata è stato rispettivamente di 19mila, 34mila, 38mila tonnellate annue. La Regione, anche nel corso dei tavoli istituzionali, si è impegnata ad abbassare il quantitativo da 80mila t/a a 60mila. Ma, visti i dati degli anni precedenti, come si fa a parlare di riduzione?
Il Comune di Ginosa preferisce attenersi a dati certi ed è per questo che abbiamo trasmesso i rapporti di prova in nostro possesso, a integrazione del procedimento di diffida in corso. In attesa del responso da parte degli organi competenti, pur sforzandomi, non riesco ad avere la stessa tranquillità dimostrata dalla giunta regionale.
A questo punto, utilizzino lo stesso entusiasmo usato nei loro comunicati per venire qui e dire alla comunità di Ginosa e Castellaneta che Aseco è sicura e non ha ripercussioni negative sulla salute dei cittadini e sull’ambiente».