Immagini intime inviate senza consenso, una specie di vendetta, cioè la diffusione senza consenso di foto o video intimi inviate tramite WhatsApp con lo scopo di screditare la persona ritratta.
Spesso chi viene colpevolizzato è la vittima che avrebbe tenuto un comportamento sbagliato secondo alcuni che punterebbero a colpevolizzarla. Evidenziando che la vittima è quella che subisce e non il contrario.
Il “Revenge porn” definito così dagli esperti è un atto di violenza a tutti gli effetti, soprattutto a livello psicologico.
Si tratta di una dinamica purtroppo sempre più diffusa, legata il più delle volte dalla delusione provata dalla persona che viene lasciata al termine di una relazione di coppia.
Oggi il Revenge porn è punito, in Italia, dall’art. 612 ter del codice penale aggravato dai motivi abietti o futili (la vendetta, art. 61 n. 1 c.p.). La punizione va da 6 anni con la multa da €5.000 a €15.000 a chiunque, invia o pubblica o diffonde immagini, senza il consenso delle persone rappresentate. (https://www.occhi.it/2021/09/revenge-porn-la-tutela-penale-in-italia/)
Purtroppo in questi giorni a Ginosa,ci sono stati dei casi di “Revenge porn”, a denunciare il fatto alla nostra redazione, una delle vittime:
“Qualcuno a mia insaputa sta facendo girare tramite WhatsApp, alcune mie foto intime. Sono una mamma e una donna e non devo spiegare a nessuno quello che faccio in intimità con il mio ragazzo. Ho denunciato il tutto ai Carabinieri, sto soffrendo, a livello psicologico sono distrutta, ho paura che i miei figli subiscano dei danni ancora più gravi. Per fortuna il sindaco Vito Parisi, ci ha messo in contattato con il “Centro antiviolenza sulle donne” -Continua la vittima- Nessuna “DONNA” deve vivere nel terrore, o avere paura della sua vita intima. Nessuna deve essere mortificata in questo modo, ho deciso di non nascondermi e di parlare con Just tv, per il mio bene, quello dei miei figli e per il bene di tutte le donne che subiscono ogni giorno sia fisicamente che psicologicamente. Non devo più aver vergogna di uscire di casa, in questi giorni sto uscendo fuori paese con mio figlio, pur di non avere gli occhi puntati addosso. “
La vittima in questione ha denunciato il tutto alla Caserma dei Carabinieri di Matera, conoscendo già il presunto colpevole.
Le foto ci hanno messo un secondo a girare su tutti i gruppi social, chiediamo per rispetto delle vittime di cancellarle, così, da chiudere questo brutto e triste capitolo della nostra Ginosa. Prima che accada veramente qualcosa di grave.
Bisogna sempre denunciare, SEMPRE!!!
M.C.O.