“Ing. Lucia Di Lauro, Dirigente della Protezione Civile pugliese, mi ha assicurato, che dopo una fase ricognitiva, d’ora in poi i lavori verranno seguiti dagli Enti preposti alla tutela e sicurezza del territorio collegialmente con l’U.T.C. di Ginosa”. lo comunica il consigliere regionale M5S Marco Galante all’indomani del tavolo tecnico organizzato dalla Protezione Civile e tenutosi presso il palazzo di città di Ginosa. Intervento deciso, così come richiesto nella interrogazione urgente depositata dal consigliere regionale Marco Galante per scongiurare la realizzazione del progetto così come concepito nel pieno centro storico e garantire al tempo stesso l’ assoluta sicurezza degli addetti ai lavori.
“Un’ottima notizia per la tutela del nostro centro storico. - prosegue Galante - Eravamo certi della fondatezza delle nostre perplessità e avevamo denunciato il pressapochismo con cui è stato gestito l’appalto. L’Ing. Zigrino, aveva ribadito più volte che l’area non fosse sottoposta a vincolo, poichè il PPTR era intervenuto successivamente. Un errore grossolano poichè l’area della Gravina di Ginosa è stata dichiarata di notevole interesse pubblico (PAE0146 del 06/02/1986), quindi qualsiasi intervento doveva essere sottoposto al vaglio degli enti preposti”.
La Protezione Civile nel luglio 2014 aveva stanziato solo per Via Matrice 1,1 milioni di euro. Ma si è preferito procedere con una procedura negoziata (importo di progetto pari ad € 587.241,02) anzichè fare una gara aperta da cui si sarebbe avuto sicuramente una soluzione tecnica migliore rispetto alla realizzazione di una scarpata tant’è che non è possibile parlare di somma urgenza a distanza di 2 anni dagli eventi calamitosi.
“Le inadempienze della politica e dei tecnici incrementano il ritardo già accumulato ancorchè ci siano dei residenti allontanati dalle loro case in maniera forzata. E’ nostro dovere permettere il loro rientro quanto prima - incalza Galante - Monitoreremo costantemente la situazione affinchè la cittadinanza abbia scrupolosa contezza sullo stato di avanzamento dei lavori, per troppi anni è mancata una concezione alla condivisione da parte dell’ ente locale. Trasparenza e partecipazione che per troppi anni gli amministratori di Ginosa hanno fatto mancare alla cittadinanza, e lo dico soprattutto al Dott. Sassi. L’interrogazione rientra negli strumenti istituzionali previsti, allo scopo di garantire un approccio strutturato e duraturo su base scientifica del recupero, cosi come accaduto ieri. Lungi dal correre il rischio di fare dell’archeologia una scienza di partito, il Dott. Sassi dovrebbe chiarire piuttosto il suo ruolo, se sorvegliante nominato dall’UTC o candidato alle prossime elezioni, onde evitare che si palesi un grossolano conflitto di interessi.”