IL MEETUP “AMICI DI BEPPE GRILLO – GINOSA MARINA” ANCORA IN PIAZZA PER IL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE

03/09/2016

Nessuna novità per noi nell’essere in piazza. Consuetudine naturale dei meet-up pentastellati, specialmente nelle attività di informazione e di stimolo alla partecipazione diretta dei cittadini, come appunto, per quanto concerne il Referendum Costituzionale del prossimo autunno. Il meet-up “amici di Beppe Grillo – Ginosa Marina”, da tempo ha dichiarato il proprio “NO” allo stravolgimento della Costituzione, sostanzialmente e principalmente perché non è possibile permettere tale facoltà, ad una maggioranza parlamentare falsata da una legge elettorale “ILLEGITTIMA” (come dichiarato dalla Corte costituzionale), per nulla interessata né alla condivisione né alla collaborazione con le altre forze politiche presenti in Parlamento. Sono tante le motivazioni che evidenziano il rischio di una deformazione della democrazia, ma in particolare ci si oppone alle modifiche previste alla nostra Carta Costituzionale, imbastite con
superbia e superficialità da personaggi come Renzi, Boschi e Verdini che nulla hanno di paragonabile ai “padri costituenti” che nel 1948 hanno saputo offrire all’Italia, un documento che per 70 anni ha sostenuto la libertà e la pluralità democratica.
Ma i motivi del nostro NO, così come quello dei tanti cittadini che hanno condiviso le nostre riflessioni in merito, vanno oltre le simpatie politiche ed i giudizi personali, soffermandosi in particolare al rifiuto di approvare una nuova Legge elettorale che, di fatto, aprirebbe ad un Premierato Assoluto che umilierebbe appunto, il concetto democratico del pluralismo istituzionale.
Con il Referendum dovremmo acconsentire anche alla “quasi” abolizione del Senato. Una bufala colossale che, sebbene sponsorizzata come taglio alla spesa politica nazionale (con la sola riduzione del numero dei Senatori), in realtà non corrisponderà risultati reali in tal senso, visto che la struttura del “carrozzone senatoriale” giudicato inutile, effettivamente resterebbe in piedi con propri uffici, proprio
personale e relativi costi di gestione/manutenzione.
Praticamente l’ennesima furbata per distribuire doppi stipendi e immunità parlamentari alla classe politica che attualmente risulta più corrotta ed indagata d’Italia. Basti pensare a quanto denaro dovrà servire per pagare ai futuri Senatori/Consiglieri regionali e Senatori/Sindaci (per altro, non più eleggibili dal popolo ma nominati dai propri Consigli regionali), diarie, trasferte, alloggi, pasti,
utenze, uffici, collaboratori e tanto... tanto altro ancora.
Insomma, queste e molte altre le ragioni che ci spingono ad una difesa seria della Costituzione e della sovranità popolare.
Al referendum votiamo NO!