In soli 20 giorni quasi 11mila agricoltori in Puglia hanno fatto richiesta del Bonus da 600 euro per un importo complessivo di 6,6 milioni di euro di ammortizzatori sociali in soccorso degli agricoltori che hanno perso lavoro e reddito a causa dell’emergenza Coronavirus. A darne notizia è Coldiretti Puglia che, attraverso il lavoro incessante degli operatori del patronato EPACA, hanno assistito ad oggi quasi 11mila coltivatori nelle domande di indennità.
“Il portale è pienamente operativo dal 6 aprile scorso e proprio nel giorno dell’apertura degli accessi gli uffici Epaca in Puglia hanno inserito 7033 domande di Bonus. Auspichiamo che il provvedimento sia prorogato per i mesi di aprile e maggio perché il Bonus rappresenta una boccata d’ossigeno per gli agricoltori e anche per i lavoratori dipendenti stagionali”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Sono beneficiari dell’indennità di 600 euro prevista dal DL 18/2020 ‘Cura Italia’, gli imprenditori agricoli e i lavoratori del settore agricolo a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo e riguarda anche i lavoratori dipendenti stagionali di alcuni settori particolarmente colpiti dalla crisi (turismo e agricoltura) e i lavoratori.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti - di una platea composta per la stragrande maggioranza da 22.516 coltivatori diretti e 5.864 imprenditori agricoli professionali ma sono compresi anche coloni, mezzadri e lavoratori dipendenti stagionali. L’agricoltura – continua la Coldiretti - nonostante le difficoltà ha continuato a produrre per garantire le forniture alimentari alla popolazione. Circa sei aziende agricole su dieci (62%) hanno registrato una riduzione delle attività per l’emergenza coronavirus, secondo l’ultima indagine Coldiretti/Ixe’.
“Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione stanno tenendo duro, non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell'Horeca che oggi con la chiusura in tutto il mondo di bar e ristoranti rischiano la debacle. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo in primis, ma non solo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
L’intera filiera alimentare in Puglia è impegnata in prima linea – conclude Coldiretti Puglia - a garantire il cibo necessario alle famiglie, che rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne.