L'Italia riparte dal Sud con il Centro Studi del Meridione

10/07/2020

Giovedì 9 luglio 2020 si è tenuta presso la libreria Nomine Rosae a Castellaneta la conferenza stampa “L’Italia riparte dal Sud” da parte di Damiano Ottomanelli (presidente della Comunità Itinerante L'Incontro di Castellaneta).

Il presidente Damiano Ottomanelli ha subito precisato: «Noi non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma prendere conoscenza e coscienza della situazione attuale, sensibilizzare e incoraggiare politici, giornalisti, imprenditori e tutte le associazioni di categorie interessate a unire le forze e le intelligenze per lo sviluppo del Sud».

«Il coronavirus non ha portato solo morti e sofferenze, ma ha evidenziato il fallimento della politica, della sanità lombarda e di tutto il Nord – ha fatto notare – Questo fallimento ha però evidenziato la preparazione e la professionalità dei medici e di tutti gli operatori della santità».

«Quasi ventimila morti – ha aggiunto Ottomanelli – Qualcuno deve risponderne. La presa di conoscenza e coscienza significa cambiare: come? Da chi e dove? Bisogna partire dal “Centro Studi del Meridione”: un contenitore di scienza, intelligenze, creatività e di tutti quegli elementi che permetteranno la crescita al servizio della nuova generazione per creare un “potere politico” che si confronti con il Governo nazionale in contrapposizione alla “politica dei prepotenti”».

«Bisogna stare attenti a non cadere nella trappola di chi già sta dicendo che la ripartenza deve incominciare dal Nord – ha sostenuto il presidente – Questi sanno come trovare le scuse per “consumare” e prelevare tutte le risorse economiche destinate al Sud».

Il presidente Ottomanelli ha rilevato la necessità di creare una continua informazione locale, per sopperire alla mancanza della stampa e TV nazionali che sono al servizio del “padrone”, a discapito della “informazione”, compresa la RAI che dovrebbe essere servizio pubblico.

Alla conferenza stampa hanno dato il loro contributo l’avv. Italo D’Alessandro (già Sindaco di Castellaneta), l’architetto Annamaria De Bellis e alcuni semplici cittadini.