Il Festival della Terra delle Gravine giunge quest’anno alla sua settima edizione. Il tema nodale della rassegna è “TRAGIC SEA”, mare tragico, in segno di forte legame della nostra Terra con l’esodo disperato di migliaia di essere umani che attraversano il mar Mediterraneo in cerca di una vita più dignitosa.
Giovanni Tamborrino, direttore artistico del Festival, presenta la rassegna partendo dal nostro essere “vicinissimi alla Libia” tanto da poter ascoltare con dolore “gli echi strazianti di esseri umani in fuga”. Echi che non possono rimanere inascoltati dalla nostra coscienza civica e morale.
Sempre Tamborrino pone la domanda che conduce il Festival: “fino a quale livello di bestialità è capace di arrivare l’uomo?”. Ed è sulla scorta del noto pensatore Frankl che questa domanda diventa cruciale portando noi tutti uomini del “primo mondo” alla ricerca del senso delle nostre vite per sconfiggere il vuoto che spesso incombe. La domanda sopraposta trova una risposta di impegno e concretezza, per Tamborrino, solo grazie all’Arte.
Da qui la doppia traccia del Festival: tra divertissement di qualità e spessore (“Una serata veramente orribile”, “Gino e Ornella”, “La cuisine fantasque”, “Notte Bianca… a Colori”) e impegno di ricerca del senso (“Giordano Bruno, l’eretico furore”, “M.e.d.e.a. Big Oil”, “Shakespeare Playing”, “Carezze”). A far da cerniera dell’intero programma c’è il concerto di Eugenio Bennato, una festa di musica popolare, di canti delle nostre radici, un programma in note di solidarietà e di un mondo più equo e giusto.
Cinque serate saranno aperte da dei Little Concert, brevi momenti musicali di introduzione al tema dei diritti umani e del mare tragico scritti per il Festival della Terra delle Gravine da Giovanni Tamborrino.
Il consigliere delegato al Festival Leonardo Matera esprime “profonda gioia e soddisfazione nel vedere realizzato un programma così ambizioso” che punta a “distrarre senza distrarsi, non dimenticando la sofferenza che solca i nostri mari e tinge l’attualità di tragedie dolorose”. Lo stesso sottolinea come “la folta presenza di artisti laertini all’interno della rassegna rappresenta orgoglio e vanto di una comunità che registra una crescita artistica forte che deve resistere al tempo”. “A questo è servito – aggiunge Matera – investire in Cultura: a credere nei giovani talenti”.
Il Sindaco Gianfranco Lopane aggiunge che il Festival è stato immaginato e creato con la “collaborazione della Regione Puglia e spinge sui binari che portano Matera al 2019, anno della sua consacrazione a Capitale Europea della Cultura”. Laterza, infatti, ha “sempre creduto nella cultura come volano del turismo e come strumento di crescita individuale e sociale”: in poche parole “un investimento proficuo, che sta caratterizzando le politiche del Comune e che rende Laterza unico attore in campo in una provincia che rifugge da queste azioni”.
L’ingresso è libero a tutti gli appuntamenti.