Sono 37mila, secondo le ultime stime AIOM (Associazione Italiana Oncologia-Medica), i nuovi casi di cancro alla prostata diagnosticati nel 2019. La patologia si conferma tra i primi 5 tumori più diffusi in Italia, nella classe 50-69 anni e nei maschi ultrasettantenni raggiunge la prima posizione in classifica.
“Sarà possibile sin da subito fare una diagnosi precoce del tumore alla prostata con meno effetti collaterali e risposte più precise rispetto alla tradizionale biopsia”.
Il Consigliere Regionale del Pd Michele Mazzarano interviene sulla nuova tecnologia già disponibile presso i reparti di Urologia degli ospedali di Taranto e Castellaneta: la “biopsia prostatica fusion”.
“E’ ormai noto che, soprattutto per quel che concerne determinate patologie, l’individuazione tempestiva della malattia è fondamentale perché si possa procedere efficacemente con le cure necessarie. In questo caso parliamo di uno dei tumori più frequenti, che viene finalmente diagnosticato con una metodologia d’avanguardia, meno invasiva, che fonde le immagini prodotte dalla risonanza magnetica e dall’ecografia”.
“Strumenti innovativi utilizzati in regime ambulatoriale – conclude Mazzarano - resi ancora più preziosi se messi in moto da un meccanismo di proficua collaborazione tra medici di base e specialisti, e tra medicina del territorio e ospedaliera”