Compressi a sandwich tra due forze pressorie. Se scattassimo un’istantanea sulla situazione attuale in cui opera la neo amministrazione comunale pentastellata, l’immagine sarebbe questa. Un gruppo di cittadini che ha vinto le elezioni e che si trova ora nel bel mezzo di due distinte pressioni. La prima viene dal basso. È una forza viva fatta dall’impeto generale di chi per molto tempo non ha saputo a chi poter esporre i propri bisogni, problemi, segnalazioni, proposte. La voglia dei cittadini di dire la propria dopo la gestione commissariale è forte e se ne sente il fiato sui muri del palazzo comunale. Senza contare tutti gli altri concittadini che non venivano nemmeno presi in considerazione perché etichettati come appartenenti ad altri schieramenti politici. Era fisiologico attendersi che un fiume in piena di richieste si riversasse sul sindaco, assessori e consiglieri della maggioranza. E loro, questi cittadini con le deleghe, stanno anche tutto il giorno in Comune a cercare di evaderne il più possibile a stipendio zero. Hanno i testimoni, perciò massimo rispetto per il volontariato. Poi ci sono gli staffisti. Altra storia montata e sgonfiata. I due assunti a part-time sono subito stati bersagliati con pietre sterili dall’ex
sindaco che ne aveva invece 8 di staffisti . Ma ora deve giustamente fare l’opposizione e quindi deve dirlo. Scontato e inefficace. E’ prevedibile, e lo si spera a ragione, che sorretto l’urto di questa prima ondata, nonché sistemata la
comunicazione interna il sistema potrebbe andare a regime.Si parlava di due pressioni. La seconda viene invece dall’alto. Non è viva come la prima quanto invece statica e radicata allo status quo. Il riferimento alla macchina amministrativa e ai suoi uffici è evidente. Come risponderanno i dirigenti alla nuova cultura di intendere la funzione di indirizzo e di controllo, esercitata dall’organo politico di cui è portatore il Movimento 5 Stelle? Anche in questo caso i tempi di connessione politica-amministrazione sono - come ovvio - ancora in fase di assestamento. Ci saranno uffici che adotteranno con favore la nuova cultura gestionale, così come altri che remeranno contro. Starà al sindaco farsi una mappa e rimescolare le carte per avere la massima collaborazione e trasparenza dagli uffici comunali. Anche in questo caso dopo la ristrutturazione sarà solo una buona comunicazione interna a migliorare e a far evolvere il sistema.Sullo sfondo la sconsolata mappa dei cancri e relative metastasi diffuse sul territorio comunale: inadempienze, irresponsabilità, fatalismo, incompetenze, favoritismi, buche,illuminazione, rifiuti, insicurezza pubblica, scuola, immobilità urbana e il menù lasciato da quelli che stavano prima, purtroppo, è lungo ancora.
Michelangelo Zanelli