“Combinare i guai e poi dare la colpa a chi viene dopo è davvero il più infantile degli atteggiamenti. A soli 6 giorni dal mio insediamento è arrivata la comunicazione dalla Regione di annullamento del finanziamento a causa delle loro inadempienze. E ora accusano noi? Se la prendano con loro stessi se Ginosa ha perso quei soldi: in quattro anni non sono riusciti ad istruire una gara d’appalto per il Santa Parasaceve”. Liquida seccamente la faccenda Vito Parisi - Sindaco di Ginosa, alle “calunnie” di parte dell’opposizione sul finanziamento per la ristrutturazione del Museo Civico il cui iter, partito nel 2012, è stato alla fine revocato dalla Regione Puglia. “Cercare sempre a tutti i costi, bugie comprese, le luci dei media – riprende il sindaco – non depone a favore di un’ opposizione costruttiva, solo a parole professata, ma sembra piuttosto l’agonizzante tentativo di non scomparire dalla scena politica ginosina e marinese. Stiamo già accertando eventuali #responsabilitàamministrative a carico di soggetti vicini all'#exsindaco" - conclude Parisi: "anche per questo ennesimo strascico negativo ereditato: la mela non cade mai lontano dall'albero".
“La lingua dell’ex direttore del Museo Civico può provare a nascondere la verità, ma agli occhi non si mente. Lo stato del Museo Civico dopo dieci anni del loro sudatissimo lavoro – denuncia il Delegato Angelo Moro – è pietoso e penoso. E’ sotto gli occhi di tutti, l’abbiamo documentato con cura, come si può vedere dalle fotografie e ci stiamo dando da fare con la Sovraintendenza per rimettere un po’ di ordine. Parlare di irresponsabilità degli altri – ha aggiunto - quando i risultati della propria responsabilità sono questi è folle: reperti pugliesi e lucani caoticamente accantonati in luoghi mal custoditi e non autorizzati non avvalorano un amorevole decennio di lavoro. E poi – ironia conclusiva – come si possono etichettare delle ceramiche in vetrina sbagliando almeno di 400 anni? Siamo noi che dobbiamo andare a scuola?”