Raffaele Calabrese- Marilena Surdo : "Le offese di Luca Nannipieri, speriamo solo che siano una provocazione"

Altrimenti avremo sicuramente motivo di sentirci offesi come ginosini.

20/12/2015

Una nota congiunta di Raffaele Calabrese e Marilena Surdo, in merito alle dichiarazioni diffuse nei giorni scorsi dallo storico dell’arte Luca Nannipieri che ha lanciato un “durissimo giudizio”, dicendo di Ginosa: “... è bella quanto Matera, ma si comporta come un villaggio del Nord Africa, non dell’Europa. Butta via la sua impareggiabile strepitosa stratificazione storico-artistica. Non se ne fa di niente. In Libia e in Egitto, almeno fino al periodo di Gheddafi e Mubarak, c’era più valorizzazione del patrimonio archeologico che a Ginosa”. “Non possiamo che sentirci fieri che un’associazione importante quale Italia Aperta decida di porre al centro dei propri studi la nostra comunità ed il nostro territorio tanto da organizzare e svolgere, grazie certamente all’interessamento di un imprenditore locale, qui un convegno. La nota diffusa dal Nannipieri per segnalare la sua venuta annuncia, già nell’introduzione, di voler esprimere un giudizio durissimo. Forse una provocazione, ci si augura. Perché, altrimenti, avremmo sicuramente motivo di sentirci offesi. Non per il paragone in se, ma proprio perché troviamo ingiusta una durezza così accentuata nel momento in cui la nostra comunità accoglie un intellettuale dal quale ci si aspetterebbero, e siamo sicuri ce ne saranno durante il convegno, suggerimenti e idee per “rianimare” la nostra comunità. E invece, il paragone, nella sua brutalità, manifesta insensibilità non solo e non tanto nei confronti della comunità ginosina tutta, ma proprio nei confronti delle culture nord africane. Un addetto del settore culturale, quale è Nannipieri, dovrebbe ben sapere che qualsiasi comparazione tra culture differenti, che presenta una delle due parti quale termine peggiorativo, è sbagliata di per se. Tanto più che sicuramente Nannipieri ricorderà la battaglia di Adua, con gli italiani guidati Baratieri che credevano di poter conquistare facilmente con “due soli colpi di cannonate” quella massa di “aborigeni” che si riteneva fossero gli etiopi. Il negus Menelik, invece, ci raggirò facendoci sottoscrivere un accordo che ci vedeva sfavoriti, ed avendo facile vittoria grazie ad un esercito più numeroso e organizzato dei nostri battaglioni. Ma, evidentemente, la Storia non ci ha insegnato nulla se ancora oggi menti illustri, quali quelle del Nannipieri, continuano a immaginare i villaggi nord africani come meno civili di noi occidentali. La verità è un’altra: i villaggi nord africani chiaramente non hanno gli stessi strumenti e le stesse risorse di noi europei da investire e destinare al marketing territoriale. Ebbene, in questo sì viviamo la stessa condizione disagiata del Nord Africa, poiché oggi Ginosa non dispone degli stessi strumenti e delle stesse risorse tipici di un paese che vuol definirsi europeo. Per concludere: accogliamo il contributo di tutti ma non cadiamo nell'errore di piangerci addosso e sminuirci sempre e comunque. Un conto è essere consapevoli delle difficoltà che viviamo come territorio, altro quello di vittimizzarsi e credere che solo dall'esterno possa giungere la soluzione vincente. Ginosa, infatti, ha tutte le professionalità e competenze per farla tornare a splendere.

 

                               

 

                                                                                                               Raffaele Calabrese

 

                                                                                                               Marilena Surdo