Mi scuso con i cittadini per il silenzio, ma veniamo da giorni intensi, colmi di impegno e costanti colloqui con la figure istituzionali preposte.
In riferimento all’approvazione in Consiglio Comunale del Rendiconto dell’Esercizio 2018, è necessario riepilogare l’intera vicenda.
Il termine definito per legge per l’approvazione è il 30 aprile. La Prefettura ha scritto una nota al Comune di Ginosa il 14 maggio indicando la scadenza del 4 giugno per l’approvazione del rendiconto. Il ritardo è stato causato dalle dimissioni volontarie del responsabile (7 maggio), che hanno comportato la nomina di un successore, nel più breve tempo possibile, proprio il 14 maggio.
Nonostante le difficoltà, si è lavorato tantissimo affinché si adottasse lo schema di bilancio in Giunta, cosa avvenuta il 27 maggio. La Conferenza dei Capigruppo, vista la proposta di delibera consiliare, ha poi individuato nel giorno 20 giugno la convocazione del Consiglio, ritenendo il termine previsto dalla Prefettura non perentorio.
Sentita la Prefettura, anche su richiesta del Presidente e dei Capigruppo, io per primo e la Maggioranza a seguito, abbiamo ritenuto di dover anticipare tale convocazione con una seduta straordinaria rinunciando ai termini e diffidando più volte il Presidente ad adempiere.
Il Presidente Rizzi, nonostante la richiesta del Prefetto, del Sindaco, della Maggioranza e un parere tecnico da lei chiesto al Segretario Generale dell’Ente, ha invece deciso di non considerare tale richiesta, trincerandosi dietro una improbabile e non prevista assenza di unanimità dei Capigruppo che, è bene ricordarlo, ha carattere consultivo e non decisorio, specie in questi casi.
Come dimostrato in diversi occasioni, la Presidente ha ritenuto prioritaria la tutela delle prerogative dei consiglieri di minoranza, legittimamente non rinunciatari dei termini previsti dal nostro regolamento.
La Prefettura è stata quindi costretta ad emanare una seconda nota il 3 giugno, ed io ho chiesto per l’ennesima volta la convocazione straordinaria del Consiglio, cosa poi avvenuta da parte del Vicepresidente Clemente, considerata la mancanza del Presidente Rizzi dalla Casa Comunale in quei momenti concitati.
Il giorno successivo, l’Avv. Antonietta Rizzi ha ritenuto di dover revocare questa convocazione. Perciò, abbiamo dovuto informare il Prefetto di quanto accaduto, non potendo garantire il rispetto della scadenza.
La situazione è paradossale: stiamo parlando di un rendiconto della gestione dell’esercizio 2018, con i conti tecnicamente in regola, certificati dal nuovo Organo di Revisione. C’è anche e soprattutto l’adozione del relativo schema in Giunta e la comprovata volontà della Maggioranza, forte dei numeri, a votarlo nel minor tempo possibile in Consiglio, così da scongiurare un’azione di scioglimento.
Nella Conferenza dei Capigruppo di oggi 6 giugno, l’ennesima richiesta dal capogruppo di Maggioranza Sergio Basta, ma nonostante gli auspici la situazione non si è modificata.
La domanda è: il Presidente Rizzi ritiene il pericolo di scioglimento una eventualità da scongiurare o da accettare in virtù della salvaguardia dei diritti dei Consiglieri di Opposizione?
Intanto apprendiamo, addirittura, dell’interrogazione parlamentare di ForzaItalia riguardo al mancato avvio del procedimento di commissariamento del Comune di Ginosa, decorsi i termini prefettizi.
Si iniziano a delineare registi, mandanti ed esecutori di un’azione subdola mirata a destabilizzare le comunità e a sospendere la democrazia.
Ringrazio i tantissimi cittadini, anche appartenenti a diversi schieramenti politici, che in questi giorni sono in apprensione per quanto sta accadendo e che stanno manifestando piena solidarietà a questa Amministrazione.
Vi aggiornerò prontamente su ogni sviluppo. Posso garantire che nessuna azione verrà lasciata intentata a tutela dell’Ente in difesa dei principi democratici.
Continuiamo a lavorare nel pieno delle nostre funzioni e nel rispetto della volontà del dei cittadini espressa nel 2016, che evidentemente il Presidente Rizzi ha scelto di non considerare più, provocando enormi ritardi alla macchina comunale.