Da tempo ormai era stato segnalato uno sgradevole odore provenire dalla battigia a ridosso della base dell’Aeronautica Militare sede della Scuola Volontari Aereonautica Militare, nota come scuola SVAM. Anche i Carabinieri della Stazione Polizia Militare di Taranto, di stanza presso quella base, ne avevano avvertito la presenza. Per tale motivo e grazie anche alla preziosa collaborazione del Comandante della scuola militare, i militari della Benemerita hanno posto in essere le attività investigative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, riuscendo a risalire alle cause dello sgradevole odore che si accentuava specialmente negli orari serali e prossimi alla notte. Dopo una serie di accertamenti i Carabinieri della Polizia Militare presso l’Aeronautica hanno fatto accesso nei locali di un ristorante sito nei pressi della base, constatando, anche con l’ausilio di personale della ASL/TA1, l’origine del mal odore, oltre ad una serie di illeciti di carattere amministrativo. Praticamente, il ristorante riversava liquami provenienti dalla struttura in un corso d’acqua (canale di raccolta di acque metereologiche) che, dopo aver attraversato parte della base militare sfocia nel “secondo seno” del Mar Piccolo. È notorio che in quello specchio di mare sono installati impianti per la stabulazione dei mitili, per la crescita e ripopolamento dei Cavallucci Marini e in cui insistono alcune riserve naturali marine.
Gli accertamenti hanno permesso di determinare che il ristorante era privo di alcuna autorizzazione per allacciarsi alla rete fognaria comunale e la fossa “Imhoff” di cui era dotato era intasata. Per questo, mediante alcune tubazioni abusive immetteva nel canale i liquidi fognanti e quelli residui di cucina, nelle vasche e nei pozzi di raccolta delle acque meteoriche delle vicine arterie stradali che a loro volta riversavano nel canale che portava a mare.
Al termine dell’operazione di polizia sono stati denunciati il proprietario dell’immobile, l’affittuario ed il conducente dell’attività. Inoltre, si è proceduto al sequestro dell’intero sito adibito a ristorante, di oltre 150 metri di tubo in PVC e di una pompa di sollevamento installata all’interno di un pozzetto, utilizzati per il riversamento dei liquami ed ancora, sono stati sequestrati oltre 200 kg di alimenti in cattivo stato di conversazione, ulteriore motivo per cui il titolare della licenza per la ristorazione è stato deferito alla competente A.G.. ed elevato sanzioni per circa tremila euro. contestualmente anche per violazioni delle norme igienico/sanitarie.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, l’eventuale responsabilità degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.