Qual è il significato del termine “documentare”? e quello di “ricordare”? e, ancora, quello di “trasmettere”. Bene, questi tre verbi apparentemente sciolti l’uno dall’altro, sono alla base della metodologia della ricerca storico-artistica. Si DOCUMENTA, infatti, l’esistenza di un bene, di un manufatto, sia materiale sia immateriale, a prescindere dal suo valore artistico o peggio ancora economico, perché le opere d’arte non dovrebbero aver un valore economico, ma solo quello di “testimonianze aventi valore di civiltà”.
Una volta documentata per iscritto e con ogni mezzo grafico e fotografico a disposizione l’esistenza di un Bene Culturale, si può essere certi quindi che verrà RICORDATO, resterà cioè impresso nella memoria storica di chi ha speso tempo ed energie per salvare dall’oblio o dalla non-conoscenza della sua esistenza. Ma il cosiddetto “scopritore” dell’esistenza del bene farebbe un lavoro fine a se stesso se non si preoccupasse di TRASMETTERE alla comunità civile la conoscenza e la documentazione da lui acquisita su quel determinato bene: così facendo tutta la comunità civile si dovrà ritenere depositaria e conseguentemente responsabile “di fronte alla società, al mondo civile e alle future generazioni” di quel determinato Bene Culturale. È per onorare questi sacrosanti principi, quindi, che gli Amici delle Gravine vogliono condividere con tutta la comunità un altro piccolo pezzo della storia del nostro paese, prima che il tempo completi inesorabilmente il suo lavoro su un manufatto che per la sua stessa natura è destinato a scomparire per sempre. Una foto scattata circa venti anni fa (foto 1) ci mostra in tutta la sua bellezza questo lacerto di affresco presente in una grotta diruta della Gravina Grande sita in una proprietà privata della Masseria Sant’Elia. Si da di seguito una breve descrizione del frammento di affresco e la si confronti poi con la seconda foto, scattata pochi giorni fa…purtroppo, è nella natura intrinseca degli affreschi presenti nelle cripte rupestri la lenta ed inevitabile scomparsa. Ecco, quindi che ritornano i tre verbi iniziali: DOCUMENTARE, RICORDARE, TRASMETTERE.
Si da di seguito una breve descrizione del frammento di affresco e la si confronti poi con la seconda foto, scattata pochi giorni fa…purtroppo, è nella natura intrinseca degli affreschi presenti nelle cripte rupestri la lenta ed inevitabile scomparsa. Ecco, quindi che ritornano i tre verbi iniziali: DOCUMENTARE, RICORDARE, TRASMETTERE.