L’intervento del rappresentante del settore dell’Usb, Luciano Manna, ha fatto leva soprattutto sulla necessità di identificare la fonte degli inquinanti che, secondo l’ultimo aggiornamento dei dati Asl dello scorso agosto, raggiungono valori preoccupanti. Fondamentale dunque invitare la Provincia, come previsto, ad individuare con certezza la fonte inquinante per poter di conseguenza, attraverso il principio europeo secondo cui “chi inquina, paga” reperire ulteriori fondi da aggiungere alle risorse già stanziate e destinate alle bonifiche del Mar Piccolo.
Importante azzerare l’abusivismo e far sì che i mitilicoltori operino nella legalità; affinché tutte le aree in concessione nei due seni di Mar Piccolo, e in Mar Grande, siano a norma, i mitilicoltori che non lo hanno ancora fatto, devono regolarizzare il loro allevamento presso gli uffici preposti. Usb ha rimarcato l’esigenza della rimappatura delle concessioni, differenziando tra chi coltiva il seme fino alla cozza adulta tarantina (in Mar Piccolo), da chi reimmerge in acqua la cozza estera (Mar Grande). I controlli, inoltre, vanno fatti sull’intera filiera, e devono essere intensificati, avvalendosi della Polizia Municipale affinché possa crollare la domanda del prodotto nella filiera illecita.
A proposito del Piano delle Coste, sul quale il Comune sta lavorando, segnando in questo un momento di discontinuità col passato, Usb propone e sottolinea la necessità di stralciare la parte relativa al punto di sbarco al fine di identificarlo per consentire ai mitilicoltori di lavorare nella legalità con i controlli dei preposti nei punti identificati.
Un tavolo positivo insomma, che dà l’idea del cambio di passo rispetto alle precedenti esperienze amministrative. Il Comune ha garantito per il futuro appuntamenti cadenzati sul tema. Tra un mese quindi il prossimo tavolo. Sotto il portone di palazzo di città, i mitilicoltori hanno atteso per circa tre ore per conoscere l’esito dell’incontro.
Unica nota stonata l’atteggiamento assunto dagli altri sindacati che si sono rifiutati di partecipare al tavolo da un lato mancando di rispetto nei confronti delle istituzioni presenti e dall’altro mostrando mancanza di sensibilità nei confronti degli operatori della pesca e della mitilicoltura in una fase peraltro determinante ai fini della definizione di quella che sarà la prossima stagione, e nella quale si dovranno adottare misure atte ad evitare quello che è accaduto la scorsa estate per le alte temperature registrate. Auspichiamo possa essere d’ora in poi il buonsenso ad animare coloro che sono chiamati a rappresentare una categoria che oggi è letteralmente in ginocchio e che deve assolutamente riacquistare stabilità.