“Vito Biancofiore: maestro esemplare di vita”.
Questo si legge sulla targa posta fuori dalla Sala Conferenze a lui dedicata. Il preside, prof. Alessandro Calabrese, ha voluto fortemente individuare ed intitolare una sala al maestro che aveva fatto della scuola la sua seconda famiglia. Nato nel 1922 a Noicattaro (BA), arriva a Ginosa nell’anno scolastico 1947/48, negli anni del secondo dopoguerra, presso la Scuola elementare “San Giovanni Bosco”. Trascorrerà 40 anni in questa scuola e generazioni dopo generazioni hanno avuto la fortuna di averlo come insegnante. Nel 1987 andò in pensione, formalmente, perché negli anni a seguire, fino a non più tardi di due anni fa, il maestro è sempre stato presente a tutte le manifestazioni, incontri, lezioni di storia personalmente vissuta e i ragazzi erano rapiti dal suo raccontare, ricordare episodi tragici legati alla seconda guerra mondiale. Oggi si parla tanto di cittadinanza attiva, cioè essere partecipi attivamente alla crescita del proprio paese. Ebbene , guardando alla vita del maestro, vissuta con la piena disponibilità verso il prossimo, la famiglia, gli alunni, la parrocchia e tutti quelli che avevano bisogno anche solo di una parola di conforto, allora possiamo dire che Ginosa è stata fortunata ad accogliere tra le proprie braccia un uomo di così nobili valori, un signore di altri tempi lo ha definito il preside nel suo discorso. L’assemblea, numerosa, è stata accolta dalle note dell’Inno d’Italia cantata dal coro stabile della scuola, che ha aperto la cerimonia. L’emozione si tagliava a fette quando è stata scoperta la targa della Sala Conferenze, emozione che non è diminuita, anzi, nel corso della manifestazione. Testimonianza di stima profonda nelle parole del Dirigente, il quale ha sottolineato a più riprese, che il maestro meritava molto di più e infatti si è impegnato a trovare un ambiente più consono, che possa rappresentare davvero la grandezza di quest’uomo. I figli, che hanno goduto per primi dell’apporto educativo di un padre affettuoso, erano a conoscenza della stima di cui il padre godeva ma, diceva uno dei figli, non si immaginava fino a che punto nel sociale fosse conosciuto e amato. Un lungo applauso ha accompagnato la consegna della targa alla famiglia da parte del Dirigente Scolastico a testimonianza del bellissimo ricordo che il Maestro ha lasciato a tutto l’Istituto. Un pensiero di Edmondo De Amicis, inciso sulla targa, rispecchia profondamente l’uomo Maestro Vito Biancofiore:
“Maestro dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.”
Addetto Stampa
Prof.ssa Lucrezia Di Tinco