Continua la diaspora di medici specialisti da varie strutture ospedaliere della ASL tarantina.
L'ultima, ma solo in ordine di tempo, riguarda due dei soli tre radiologi del "Giannuzzi" di Manduria, tra cui il primario, i quali hanno preannunciato le loro dimissioni.
E così, con un organico già sottodimensionato rispetto al fabbisogno dell'utenza interna ed esterna, gli attuali problemi riguardanti l'espletamento di esami radiografici, tac, ecografie e risonanze magnetiche porteranno al collasso completo l'intero reparto, con gravissime ripercussioni sui pazienti. Peraltro in un periodo come quello estivo, in cui le richieste di questo genere di prestazioni si moltiplicano, anche per la presenza di persone in vacanza in quel territorio.
Le criticità riguardanti il Giannuzzi sono però note da anni e rimaste puntualmente irrisolte.
E queste ultime fughe verso altre ASL limitrofe o strutture private non sono purtroppo casi isolati. Medici e personale sanitario in generale non ne possono più, infatti, di lavorare in condizioni precarie, con turni disumani che, pur con tutta la buona volontà e con una elevata professionalità, hanno inevitabili ripercussioni sull'utenza, costretta a lunghe attese per sottoporsi a esami essenziali. Tutto ciò avviene al Giannuzzi, già declassato a ospedale di base, e che è stato peraltro privato di pediatria e punto nascita, oltre che dell'Unità di terapia intensiva cardiologica, ma riguarda anche altri importanti nosocomi dell’intera provincia.
L’ospedale “S. Pio” di Castellaneta ha visto negli scorsi mesi la chiusura di reparto di pediatria per grave carenza di medici pediatri, attualmente rimasti in tre, e costretti a turni estenuanti per consentire il funzionamento del punto nascita, anch’esso a rischio di chiusura, qualora dovessero verificarsi ulteriori defezioni.
Carenze di dirigenti medici riguardano un po’ tutti i reparti del S. Pio, e in particolare il PS e la Radiologia dove si riscontrano anche carenze nel personale tecnico in servizio con conseguente ridimensionamento dell’attività elettiva e rischio di chiusura di alcune diagnostiche nei turni pomeridiani nei prossimi mesi.
Non va meglio al SS. Annunziata e al Moscati dove si registrano carenze gravi sul comparto medico e paramedico e anche di tipo strutturale.