Il florovivaismo Made in Puglia vale 160 milioni di euro ma è stretto d’assedio da piante e fiori stranieri con le importazioni balzate del 35% nell’ultimo anno toccando il massimo di sempre. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell’apertura di Myplant & Garden a Milano, la principale fiera internazionale di settore, con gli spazi allestiti da Assofloro, Affi, l’Associazione Leverano in Fiore e il Comune di Leverano.
Il settore florovivaistico in Puglia è leader in Italia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. Le serre e i vivai Made in Italy stanno subendo un attacco a tenaglia su due fronti. Da un lato ci sono i cambiamenti climatici con lunghi periodi di siccità, caldo anomalo intervallato da gelate improvvise, che stanno mettendo a dura prova le piante, dall’altro ci sono le conseguenze economiche e commerciali della guerra in Ucraina.
L’altro fronte aperto – evidenzia Coldiretti – è quello dell’esplosione dei costi di produzione a causa della guerra in Ucraina che pesa su ogni cosa, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre. E – sottolinea Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.
Con una differente politica del verde pubblico sarebbe possibile affrontare meglio anche l’aumento esponenziale dei costi dell’energia, spiega Coldiretti nel sottolineare che “dobbiamo agire come sistema per creare un Paese diverso e migliore rispetto al passato usando i fondi per gli accordi di filiere con l’utilizzo di piante italiane per creare valore e bellezza sui territori, nelle grandi città come nei piccoli comuni.
La messa a dimora di nuovi alberi è importante – sostiene la Coldiretti Puglia – per affrontare il problema delle città dove si dispone di appena 14 metri quadrati di verde urbano per abitante in Puglia, puntando su un grande piano di riqualificazione di parchi e giardini che migliori la vita della popolazione e la qualità dell’aria. Una pianta adulta è infatti capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. Senza dimenticare – conclude Coldiretti – gli effetti di mitigazione sui microclimi metropolitani visto che differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.