Al teatro Bataclan c’è un concerto. Si sentono degli spari. È panico totale. Arrivano uomini armati che uccidono. Nella sala del concerto sono tenuti in ostaggio molti uomini, uccisi uno ad uno. In un ristorante alcune persone riescono a scappare e per chi rimane
dentro quel luogo è una trappola mortale. Protagonisti sono i terroristi dell’Isis e il bilancio è duro: 129 vittime, anime innocenti, tra cui una nostra connazionale. Sono stati attimi, anzi ore di terrore a Parigi, sulle cui strade è calata una luce terribilmente innaturale. Ma io dico, cosa hanno fatto di male queste persone? Si uccide per la religione? No. Anche Papa Francesco ha detto che la loro è solo una scusa e che per la religione non si uccide. Non mi spiego davvero cosa mettano in testa a queste persone, perché uccidano o si compiano tali efferati misfatti. Ma non hanno nemmeno un rimorso? Davvero non lo capisco. Qual è l’obiettivo? NIENTE! So solo una cosa, che loro sono come dei mostri. Si nutrono della nostra paura. Sì, si sentono più fieri e più forti dei risultati che ottengono. E poi che risultati… molti della loro stessa religione postano, sui social, foto con scritte “noi non siamo così”. Ed hanno ragione. Tutti i giorni vedo al telegiornale bambini con una testa mozzata in mano o con fucili addosso, costretti a esecuzioni da brivido. Penso che vogliano soltanto farci vivere nel terrore e rovinare il nostro futuro. Non so davvero come facciano, la mia mente e il mio cuore si rifiutano di pensare che esista un motivo… mi chiedo solo se riescano ancora a guardarsi allo specchio, a guardare negli occhi le persone che amano ed essere fieri di quello che sono.
di Giorgia Risimini
I A Scuola Secondaria
“I. C. Deledda – San Giovanni Bosco”