Quel privato (Antonio Vitale detto "Il Pescatore", ndr) per i consiglieri denuncianti nel recente passato sarebbe stato definito dal sindaco come «soggetto capace di influenzare negativamente la vita politica di Castellaneta in forza della sua asserita caratura criminale».
Per Rochira, Giannico, Tria, Terrusi e Arrè tutto ruoterebbe attorno a particolari filmati pubblicati su Facebook da Vitale in cui si documentano lavori di livellamento della spiaggia in prossimità dell'ex lido "La Marea".
«Questi lavori - hanno spiegato i consiglieri nella loro nota - secondo Vitale sarebbero stati effettuati su richiesta dell’amministrazione comunale e mostrano chiaramente quello stesso privato al volante di un trattore, impegnato a preparare il campo da gioco per un torneo di beach-soccer che si sarebbe dovuto svolgere nei giorni successivi, come poi è accaduto.
I video documentano che dopo il torneo la spiaggia è stata lasciata in condizioni disastrose: letteralmente ricoperta di bottigliette di plastica e vetro, reti da cantiere e porte da calcio abbandonate.
Nel video, il signor Vitale si domanda chi dovrà occuparsi della pulizia, chiedendo aiuto a un certo "Antonio" (D'Ambrosio)».
I consiglieri poi ricostruiscono la loro versione dei fatti: «il vicesindaco D’Ambrosio avrebbe incaricato il signor Vitale di spianare e ripulire la spiaggia con un trattore. Dopo il torneo, la spiaggia è stata lasciata in stato di degrado e piena di rifiuti, contraddicendo la promessa di tutela ambientale, presunto vessillo dell’attuale amministrazione comunale.
Ma c'è di più: nello svolgimento del nostro mandato di sindacato ispettivo, è emerso che il torneo non avrebbe avuto le necessarie autorizzazioni. Le stesse, infatti, sono state richieste solo il giorno prima dell'evento dal tecnico incaricato dall’associazione organizzatrice dell'evento, il geometra Maurizio Cristini, presidente del consiglio comunale e figura di spicco del Movimento CON Castellaneta, di cui fa parte anche lo stesso D’Ambrosio.
La superficialità con cui l’intera vicenda è stata gestita - hanno dichiarato i consiglieri di opposizione - è a dir poco sconcertante.
Il sindaco Di Pippa, che in passato aveva definito Vitale "un soggetto capace di influenzare negativamente la vita politica di Castellaneta in forza della sua asserita caratura criminale", ha permesso che il suo vicesindaco collaborasse strettamente con lo stesso Vitale, affidandogli direttamente incarichi? Di Pippa aveva addirittura richiesto davanti la Commissione Antimafia lo scioglimento del consiglio comunale a causa del presunto condizionamento dell’amministrazione comunale da parte di Vitale.
Il sindaco poteva non sapere? D’Ambrosio ha agito in piena autonomia senza coinvolgerlo? Appare difficile crederci. E, se paradossalmente Di Pippa non sapeva resterebbe comunque politicamente responsabile per gli atti compiuti dal suo assessore-vicesindaco nell’esercizio delle sue funzioni.
Il sindaco, se davvero è all’oscuro dei fatti e se non agirà per rimuovere Antonio D’Ambrosio dal suo incarico, smentirà sé stesso e le dichiarazioni fatte davanti alla Commissione Antimafia.
Per queste ragioni gli chiediamo di sollevare con effetto immediato Antonio D’Ambrosio da qualsiasi ruolo istituzionale, di esaminare gli atti amministrativi relativi a questo torneo e denunciare qualsiasi eventuale illecito ambientale, amministrativo o penale che fosse stato commesso.
Inoltre, riteniamo che siano doverosi suoi chiarimenti sul ruolo del presidente del consiglio in questa vicenda.
Per quanto riguarda il sindaco, la scelta è sua e soltanto sua. Appartiene alla sua morale e alla sua coscienza se proseguire con coerenza il suo personale percorso con questi compagni di viaggio o contraddire quanto detto in passato, mantenendoli al proprio fianco».
Nei passaggi finali, i 5 consiglieri si rivolgono direttamente a Di Pippa: «per lei Vitale è ancora oppure non è un più un soggetto capace di condizionare negativamente la vita amministrativa del nostro comune?
Alla luce di quanto accaduto, ritiene che anche questo consiglio comunale debba essere sciolto per i collegamenti di influenti esponenti della sua amministrazione con il signor Vitale?
Se la risposta è affermativa, Antonio D’Ambrosio non può più permanere in giunta. Al contrario se quest'ultimo non sarà rimosso significherà che lei ha cambiato idea e che oggi il Vitale non è più soggetto capace di condizionare la vita amministrativa del nostro comune».
Sull'intera vicenda, il vicesindaco Antonio D'Ambrosio ha ritenuto di non rilasciare alcuna dichiarazione.