La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 43enne perché ritenuto presunto responsabile dei reati di detenzione e porto illegale di arma clandestina modificata, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e danneggiamento aggravato. Gli equipaggi della Squadra Volante sono intervenuti presso un B&B nel centro città in quanto uno dei gestori aveva chiesto un intervento alla Sala Operativa 113 della Questura perché in una delle stanze, affittata da circa tre settimane ad una coppia, aveva udito un
rumore riconducibile all’esplosione d’arma da fuoco.
Il sopralluogo dei poliziotti e del personale della Polizia Scientifica ha consentito di verificare e di recuperare nella stanza, conficcato nell’anta dell’armadio, l’ogiva di un proiettile cal. 38. Da quanto appreso, i due - un uomo di 43 anni ed una donna di 42, entrambi noti alle Forze dell’Ordine per i loro numerosi precedenti penali e per la loro dipendenza dalle sostanze stupefacenti – avrebbero avuto un acceso litigio nelle ore precedenti per poi lasciare il B&B.
Dal personale del Posto Fisso presso l’Ospedale SS. Annunziata, i poliziotti della Squadra Volante hanno appreso che presso il pronto soccorso del SS. Annunziata era presente un uomo lievemente ferito per cause non chiare. E l’intuizione ha avuto i suoi risultati: entrati nel triage, gli agenti hanno notato i due che erano appartati in una delle sale d’attesa ed hanno notato spuntare dal borsello portato a
tracolla dall’uomo il calcio di una pistola. Immediato è stato l’intervento: i colleghi hanno bloccato il 43ennne ed hanno
recuperato il borsello con all’interno una pistola, marca Bruni calibro 9 a salve modificata con il colpo in canna e completa di due caricatori completi di proiettili cal.38, oltre a due panetti di hashish per un peso complessivo di circa 200 grammi.
Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, il 43enne è stato arrestato perché ritenuto presunto responsabile dei reati di detenzione e porto illegale di arma clandestina modificata, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Si ribadisce che per l’indagato vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.