Ginosa: "A proposito di sicurezza." Just tv

19/10/2024

Alcuni conoscenti mi hanno fermato per strada per dirmi: «Stefano, chiedi a chi di dovere, cosa succede in piazza Plebiscito la sera tardi?». Gli ho risposto: «Dimmelo tu se lo sai. Io, da persona anziana, la sera tardi sono a casa.». La controreplica è stata perentoria: «Tu chiedi e vedi se qualcuno ti risponde.». A qual punto mi è venuto in mente qualcosa che avevo ascoltato qualche sera fa, che si riferiva a situazioni che rischiano di sfuggire di mano, circa l’ordine pubblico in pieno centro, dove il rischio di trovarci di fronte a situazioni drammatiche diventa sempre più concreto.

Le cronache nazionali, di questi giorni, ci raccontano storie drammatiche: un giovane ammazza per rubare cuffie che costano pochi euro, qualcuno esce di casa e ammazza una ragazza solo per vedere “l’effetto che fa” e via di questo passo.

Questa continua e reiterata manifestazione di violenza la si potrebbe definire “la banalità del male”. Un male che ci ritroviamo in casa, di fianco a noi, nei luoghi a noi più familiari, che dovrebbero tenerci al sicuro.

Ecco, il punto vero della questione: la sicurezza.  Il nostro pianeta è attraversato da tante guerre regionali, che qualcuno definisce il preludio alla Terza Guerra Mondiale, e i media ci sottopongono immagini drammatiche di morte di migliaia di persone inermi  e distruzione di case e città. A queste scene si aggiungono quelle della quotidianità, che rendono insicure persino le nostre case.

Ma non voglio parlare dei massimi sistemi, fermiamoci a Ginosa e a quello che succede nel suo centro storico.

Molti sono i cittadini che da tempo denunciano uno stato di completa anarchia e i tanti gruppi di ragazzi agiscono indisturbati senza alcuna preoccupazione di rendere “invivibile” la vita dei residenti che, quasi sempre, sono persone di una certa età.

La domanda nasce spontanea: a chi tocca vigilare e impedire che questi luoghi siano sempre più “invivibili”.

Possiamo dirci con estrema sincerità che, molto spesso, a determinare situazioni pericolose è l’uso e il commercio che si fa di sostanze stupefacenti?

Assistere a scene, come rompere il lunotto di un’auto con una testata o provocare risse che fino a questo momento si sono risolte con qualche scazzottata ma che potrebbero portare a ben altre conseguenze, ci può lasciare indifferenti e, soprattutto, può lasciare indifferente chi ha il compito di garantire la sicurezza dei cittadini e la quiete pubblica?

Impegnarsi per la legalità è uno dei titoli di merito che le amministrazioni locali si sono visti attribuire per l’impegno profuso per aver permesso il diffondersi nelle scuole e nella società civile la cultura della legalità. Evidentemente questo non basta, ci sono situazioni che, purtroppo, sfuggono a ogni controllo e consentono il manifestarsi di fenomeni che ho descritto.

L’aumento dell’uso di sostanze stupefacenti e delle tossicodipendenze è diventato un problema serio e tema di grande attualità. Questo impone a tutti noi uno sforzo notevole per affrontare tali problemi con capacità, competenza e collaborazione. Famiglie, Istituzioni, Scuola, Chiesa,  mondo dell’associazionismo,  Forze dell’Ordine, tutte insieme devono adoperarsi per tentare di   porre un argine a questa situazione.

Certamente non è facile o semplice il confronto con queste problematiche, già in passato la comunità ginosina si è confrontata con questi argomenti e lo ha fatto anche facendo da “battistrada”, non dimentichiamo che a Ginosa ha operato la Comunità Emmanuel, è stata a stretto contatto con la comunità di San Patrignano. Insomma, sull’argomento possiamo contare anche su importanti esperienze. Certo, la situazione oggi è diversa e richiede un ulteriore salto di qualità. Non dobbiamo arrenderci e non dobbiamo tollerare le complicità che pure ci sono e sono diverse. Non bisogna avere timori reverenziali perché il tema della tossicodipendenza non fa differenza di ceto o di casta.

Dobbiamo rimboccarci le maniche e adoperarci tutti, a cominciare da chi svolge il ruolo di diffusione delle notizie.

Intanto, in questo quadro di preoccupazioni emerge anche un’altra Ginosa quella che si adoperare per dare ai ragazzi e alle persone adulte luoghi che sono “diffusori” di benessere e serenità.

Probabilmente sono proprio queste esperienze che devono trovare un concreto sostegno da parte delle Istituzioni.

Stefano Giove