È una scena inusuale quella a cui hanno assistito ieri alcuni ginosini. Una donna a rischio della sua incolumità, si è calata dentro il cassonetto automatico degli abiti usati gestito dall’Operazione Mato Grosso il movimento di volontariato gratuito. La scena è stata immortalata con una foto.
Le persone che rovistano nella spazzatura, possono essere italiani, stranieri, bambini, anziani, o donne, come la donna che è stata sorpresa ieri, in pieno giorno a frugare nel cassonetto degli abiti usati, per cercare meglio la donna si è calata dentro, rischiando di rimanere incastrata, utilizzando un carrello della spesa come appoggio, con il rischio di farsi veramente molto male, tanti, sono i casi infatti, di persone rimaste gravemente ferite schiacciate dal meccanismo che permette di introdurre vestiti, ma non di prelevarli. La donna di origini straniere è riuscita ad uscire grazie all’aiuto dei volontari dell’associazione, allertati da alcuni cittadini.
“Purtroppo sono episodi sempre più frequenti, c’è tanta povertà in giro, con il nostro post sui social, abbiamo solamente voluto denunciare la pericolosità del gesto e il livello di povertà che c’è in questo paese-commentano i volontari-siamo un’associazione di volontariato e quando abbiamo qualcosa in ottime condizioni la regaliamo, conosciamo tutte le realtà del paese, cerchiamo di aiutare tutti, basta chiedere. Questi cassonetti- concludono- vengono presi continuamente di mira anche da gente incivile che lascia di tutto, nonostante le nostre continue denunce, siamo stanchi.”
Non bisogna giudicare i cittadini che arrivano a questo gesto estremo, sono persone che magari non possiedono nulla e frugano per trovare abiti, perché non hanno un lavoro ed è l’unica loro risorsa, come gli anziani che il giovedì al mercato, prendono tutto quello che rimane per riempire il loro stomaco, per integrare la loro pensione, perché magari, non hanno altre vie di uscita.
Come ha detto qualcuno “sono fantasmi, ma i veri fantasmi siamo noi che giudichiamo senza far nulla.”
M.C.O.