Il caldo di questi giorni ha reso nuovamente impossibile vivere nei pressi dell'impianto Aseco in contrada Lama di Pozzo. Sembrava un ricordo del passato quella cappa odorigena perfettamente percepibile anche sulla statale 106. Dopo circa tre anni di adeguamento della struttura , nel mese di gennaio 2024 il nuovo impianto é stato collaudato e ha iniziato a ricevere rifiuti e fanghi di depurazione. In quella kermesse il nuovo impianto ha ricevuto la fiducia del territorio e delle istituzioni locali circa le emissioni odorigene e le agevolazioni economiche di cui il territorio avrebbe beneficiato.
Ma questa fiducia é stata tradita nelle ultime settimane perché, acuito dal caldo, le emissioni odorigene, sempre più insopportabili, sono perfettamente rilevabile dalle narici dei poveri residenti e lavoratori delle zone circostanti. Come coordinamento cittadino di Fratelli di Italia di Ginosa e Marina di Ginosa chiediamo al sindaco Vito Parisi di portare avanti il progetto di monitoraggi condivisi tra il Comune di Ginosa e Aseco e Regione Puglia.
Ricordiamo, inoltre, che ASECO é una controllata dell'Acquedotto Pugliese e dell'Ager (Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti) e quindi dietro questo impianto vi é una scelta politica della giunta Emiliano nello sviluppare un impianto di questo tipo sul nostro territorio, scelta che non abbiamo condiviso e non condividiamo. A tal proposito come partito, FDI, per mezzo del capogruppo in consiglio regionale, Renato Perrini, chiederá delucidazioni all'Ager. Ginosa non é e non deve diventare la pattumiera della Puglia e alla bisogna di altre regioni. Noi non siamo cittadini di serie B.
Nota stampa:
Dipartimento Ambiente Cittadino FDI
Dott. Michele Laera