Cultura e suoni tribali, musica contemporanea e antiche leggende brasiliane, al Festival della Terra delle Gravine diretto per il Comune di Laterza e i Teatri di Bari da Giovanni Tamborrino, autore delle musiche di «Madre Terra», viaggio di teatro antropologico e baratto culturale nel quale l’attrice altoatesina Chiara Visca racconta e canta, in una produzione di Sagapò Teatro Bolzano e Laterza Opera, la storia dei Guaranì-Kaiowa, indigeni del Mato Grosso con i quali ha vissuto a lungo. L’appuntamento a Laterza, sabato 20 agosto (ore 21.30, ingresso libero), è ancora una volta in uno spazio di rappresentazione inusuale, l’antica fontana di via Concerie, nella quale verranno immerse alcune percussioni suonate dallo stesso Tamborrino, con Elisabetta Fusillo impegnata al pianoforte, anche “preparato” attraverso l’inserimento di corpi estranei.
Lo spettacolo, impreziosito dall’installazione luminosa «Ornithes» di Nicola Greco, ispirata al mondo dei volatili, sarà preceduto da un intervento di Giuseppe Zeverino nell’esecuzione di «Rebonds», pagina per solo di percussioni del compositore greco Iannis Xenakis, un gigante della musica del Novecento e autore di una partitura caratterizzata da un virtuosismo energetico che accompagnerà le danze tribali di Antonella e Michele Tamborrino.
La serata si chiuderà ancora nel segno dei ritmi tribali con la performance del Symbola Percussion Ensemble formato da Denise Paluso, Angelo Maggi, Francesco Cetera, Gerardo Lomagistro e Luciano Pirulli.
Dunque, storie di viaggi in terre lontane si intrecciano a racconti di vita vissuta al Festival della Terra delle Gravine, dove fortissimo è il legame tra il mito e i linguaggi della contemporaneità. E «Madre terra» permette di vedere l’invisibile e conoscere segreti profondi, superando le barriere culturali. Questo lavoro è, infatti, il racconto di incontri con uomini e donne straordinarie, quindi con miti e leggende sulla creazione provenienti da terre e popoli lontani, poco conosciuti, ma in grado di parlare ad ogni esser umano.