Laterza: "Truffa della telefonata da 8.200,00 euro ai danni di un laertino cliente di Poste Italiane." just tv

03/03/2022

Soprattutto nel periodo del lockdown sono aumentate le truffe on line  ai danni di correntisti bancari .

Questa in breve la storia- commenta la protagonista- alcuni mesi addietro, dopo aver ricevuto un SMS con al scritta Poste Italiane con un link per recante l'indicazione anomalia presente sul suo conto e che l'utente ignorava, dopo mezz'ora quest'ultimo veniva raggiunto da una telefonata (numero chiamante con prefisso italiano 02 di Milano)  di persona che si qualificava come operatore di Poste la quale rappresentava la necessità di effettuare “controlli di sicurezza”.

Nel contempo, quello che si è rivelato essere finto operatore Poste, mi invitava  a recarmi presso lo sportello bancomat per effettuare i controlli sulla carta prepagata, quindi venivo invitata a disinstallare l’app e attendere, il giorno successivo, la ricezione di sms per il ripristino del servizio.

Attesa inutile, al che recandomi allo sportello Poste Italiane, verificavo tre addebiti (ricariche) a mio carico per un totale di euro 8.200,00 (senza aver ricevuto alcun sms o alert di conferma).

L'avvocato che  l'ha Assistita (responsabile della locale associazione dei consumatori)  in tutta questa disputa ha presentato ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario, il truffato si è visto accogliere lo stesso.

Le norme che regolano i servizi di pagamento a distanza e i rapporti di conto corrente bancario prevede che il rischio di utilizzazione fraudolenta degli strumenti di pagamento ricada sull’intermediario che deve dimostrare la correttezza delle operazioni di autenticazione, registrazione e contabilizzazione e soltanto dopo aver fornito questa prova la banca o Poste può provare la sussistenza di ulteriori elementi di fatto che possano far emergere la colpa grave dell’utilizzatore.

Poste negava il rimborso, sostenendo la responsabilità del cliente che aveva fornito dati all'interlocutore telefonico mediante accesso all'ATM.

In alcuni casi l'ABF ha rilevato che la modalità di autentica multifattoriale di Poste funziona solo per la configurazione dell'App ma non per i singoli pagamenti (per i quali il correntista deve ricevere via sms e digitare il codice Otp al compimento di ogni operazione, anche nella stessa sessione di accesso).

L'Arbitro Bancario Finanziario è un organismo collegiale in materia bancaria e finanziaria, autonomo e indipendente, istituito presso la Banca d'Italia e composto da cinque membri ovvero un Presidente ed altri due designanti dalla Banca d'Italia, uno dall'intermediario (banca) e uno dalle associazione dei consumatori (la sezione di Bari è quella di riferimento per i consumatori residenti in Puglia, Calabria e Basilicata).  

Le sentenze dell'ABF spesso consentono di evitare la via giudiziaria in tribunale, sebbene in alcuni casi le banche soccombenti non ottemperano prontamente alle sentenze rese dal Collegio Arbitrale.  

Indispensabile in casi simili presentare tempestivo reclamo a Poste per contestare le operazioni bancarie predette, sebbene la società respinga ogni richiesta di rimborso, nonchè la denuncia alle autorità di pubblica sicurezza, Carabinieri o meglio ancora Polizia Postale.