M5S MARINA DI GINOSA: "IL CIMITERO NON ACCOGLIE PIÙ I SUOI MORTI E LI COSTRINGE AD UNA DESOLATA LONTANANZA"

29/01/2016

ASSURDA LA FRUSTRAZIONE PER GLI ABITANTI DELLA FRAZIONE MARINESE DI GINOSA CHE, SEBBENE NEGLI ULTIMI SEI MESI ABBIANO PERCORSO TUTTE LE VIE POSSIBILI, CON IL SUPPORTO DEI MEETUP“PENTASTELLATI” LOCALI E CON L’INTERESSAMENTO DIRETTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE M5S GALANTE, OGGI DEVONO RASSEGNARSI ALL’INGIUSTIZIA DELLA BUROCRAZIA E DELLA CATTIVA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA, COSTRINGENDO IL PRIMO DEI DEFUNTI MARINESI ALLA TUMULAZIONE A 20 KM DAI PROPRI CARI.Eppure già nel novembre del 2014, presso gli Uffici dell’amministrazione De Palma, erano stati depositati progetti di ampliamento della disponibilità ricettiva del Camposanto marinese, tral’altro in “project financing”… quindi a costo zero per le casse comunali. Ma evidentemente la cosa non soddisfaceva “determinati requisiti”, per cui tutto in camporella.Poi tempo per fare altro, secondo i “determinati requisiti” non ve ne è stato, in quanto il Sindaco De Palma, ormai senza numeri, ha dovuto passare il governo della città di Ginosa ad un Commissario prefettizio che, sebbene informato della precaria situazione al Cimitero di Marina di Ginosa sin da agosto scorso, non si può dire che abbia pressato per una maggiore efficienza (almeno nei tempi) gli Uffici preposti alle sue dipendenze. Forse per scarsa contezza della reale contingenza? Forse troppo educati e calmi i cittadini? Mah…Certo, ora che il conto alla rovescia, riferito agli ultimi posti che pian piano venivano occupati, è terminato, fa più male guardare il reale disagio dei propri concittadini, costretti a dover percorrere 40 km almeno per portare al proprio caro estinto un fiore ed un intimo triste pensiero. A noi dei meetup “Amici di Beppe Grillo” Ginosa e Ginosa Marina, ci è dato sapere che forse occorrerà ancora qualche mese, prima della realizzazione dei 24 loculi nel Cimitero Marinese, e solo questo possiamo comunicare alla cittadinanza, sebbene con amarezza… pensando al tempo perso ed all’ignavia che non abbiamo saputo sconfiggere.

Quanto ancora?