Puglia | Caschi refrigeranti per donne in chemioterapia: "22 nuovi dispositivi in arrivo contro la caduta dei capelli per le Breast Unit pugliesi". Just tv

19/01/2023

Al via la procedura di gara per acquistare i caschi refrigeranti contro la caduta dei capelli che saranno presto a disposizione delle Breast Unit della Puglia a beneficio delle pazienti in trattamento chemioterapico per tumore alla mammella.
 
A seguito del finanziamento stanziato dalla Regione Puglia pari a 500mila euro, la ASL di Bari – individuata come capofila del procedimento – ha pubblicato oggi il bando di gara per acquisire i nuovi dispositivi con sistema di raffreddamento che saranno distribuiti nelle oncologie ospedaliere. La nuova fornitura permetterà di raddoppiare la dotazione dei caschi refrigeranti attualmente esistenti: passeranno infatti dai 18 attuali a 40 in tutta la regione.
 
“A seguito di diversi incontri con i vertici dell’Asl di Bari - dichiara l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone - siamo riusciti in breve tempo a definire dopo un’attenta valutazione le modalità organizzative per partire il prima possibile con l’utilizzo di 22 nuovi caschi refrigeranti utili per contrastare la caduta dei capelli delle donne malate di cancro di cui saranno dotate le Breast Unit pugliesi e che vedranno così raddoppiare il numero dei dispositivi già esistenti. Questo è il frutto di un lavoro di grande sinergia tra l’assessorato e l’Asl di Bari che è capofila del progetto e che farà da raccordo, e di grande attenzione e sensibilità dimostrate nei confronti delle pazienti affette da tumore alla mammella con l’obiettivo di migliorare la loro vita rendendola molto più dignitosa. Abbiamo stanziato 500.000 euro per l’acquisto dei dispositivi e crediamo fortemente in questo progetto attraverso cui vogliamo mettere ancora una volta al centro delle nostre priorità chi soffre, chi è, seppur per un determinato periodo, in una situazione di grande difficoltà fisica e psicologica”.
 
La fornitura risponde da un lato, ad un obiettivo di efficienza del servizio sanitario, ma soprattutto ad una volontà di umanizzare le cure, preservando il più possibile la dignità dei pazienti e rendendo migliore la loro qualità di vita.