La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Taranto, su richiesta del Procuratore di Taranto, nei confronti di quattro cittadini georgiani perché presunti responsabili in concorso di rapina aggravata e tentato furto in abitazione aggravato commessi nel capoluogo jonico lo scorso mese aprile.
Tre dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare alcune settimane fa furono rintracciati in un comune della provincia barese ed arrestati dal personale della Squadra Mobile di Taranto con l’ausilio dei colleghi della Squadra Mobile di Bari.
Il 34enne, sfuggito alla cattura in quel frangente, al termine di un’intensa attività info-investigativa in questi giorni, è stato anch’egli individuato in provincia di Bari ed associato alla Casa Circondariale del capoluogo di regione,
sempre in collaborazione con la Squadra Mobile di Bari.
Le indagini, condotte sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Taranto, presero avvio lo scorso 18 aprile a seguito della denuncia presentata dalla vittima.
Secondo una prima ricostruzione della dinamica dei fatti, tre soggetti sarebbero entrati nell’abitazione del padre della vittima, persona anziana e disabile ed avrebbero tentato di aprire la cassaforte posta in camera da letto.
L’anziano affetto da sordità non si sarebbe accorto di nulla. Il figlio giunto nella abitazione sarebbe stato colpito ed immobilizzato dai tre i quali gli avrebbero sottratto il portafogli, allontanandosi dall’appartamento.
Le risultanze delle attività intercettive, autorizzate dalla Procura di Taranto, e l’analisi del contenuto del telefono rinvenuto nell’abitazione e verosimilmente lasciato da uno dei tre malfattori, hanno consentito di raccogliere indizi utili ad individuare negli odierni indagati – tutti residenti a Bari – i presunti responsabili di quell’episodio criminoso. In particolare, tre si sarebbero introdotti nell’abitazione mentre il quarto avrebbe avuto il ruolo di “palo” per agevolare la fuga.
Il GIP di Taranto, condividendo in pieno la prospettazione accusatoria della Procura di Taranto, ha emesso l’ordinanza cautelare ritenendo che la custodia in carcere fosse la più idonea anche in considerazione della circostanza che il fatto sarebbe stato commesso nei confronti di persona in condizione di minorata difesa.
All’esecuzione del provvedimento giudiziario hanno partecipato equipaggi della Squadra Mobile di Bari e del Reparto Prevenzione Crimine di Bari.
Si ricorda che per gli tutti indagati vige il principio di presunzione di innocenza fino alla sentenza di condanna.