Con l’avvio dei saldi in Puglia il 7 gennaio 2021 ci saranno sconti fino al 70% per gli acquisti dei prodotti tipici delle feste di Natale e Capodanno, dai cotechini ai panettoni, dai cesti natalizi ai torroni fino alla frutta secca, ma non mancheranno offerte low cost su ortofrutta, olio e conserve per venire incontro alle famiglie strette dalla crisi economica causata dal Coronavirus. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell’avvio della stagione dei saldi nel sottolineare che a causa della zona rossa nel weekend gli alimentari sono gli unici negozi aperti dove c’è l’opportunità di risparmiare anche sulla tavola per motivi esclusivamente commerciali che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche qualitative dei prodotti. In attesa di poter cogliere le offerte per abbigliamento e scarpe, sono da subito disponibili – sottolinea la Coldiretti – molti alimenti tipicamente natalizi che non possono essere conservati per il prossimo anno tra i quali soprattutto pandori, panettoni, torroni, cotechini, zamponi, ma anche la frutta secca o gli spumanti secondo formule diverse che vanno dall’“uno per due” al “due per tre”, ma possono essere offerti anche sconti rilevanti che arrivano fino al 70%. Offerte di grande qualità per i prodotti artigianali sono disponibili nelle aziende agricole, negli agriturismi e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. E’ necessario tuttavia – consiglia la Coldiretti regionale – fare sempre attenzione alle date di scadenza obbligatoriamente indicate nelle confezioni per evitare di consumare prodotti vecchi.
La pandemia sta mettendo a dura prova tutti i settori, dai servizi al commercio, dalla logistica alla manifattura, dall’agroalimentare al turismo e il 41% delle imprese – afferma Coldiretti Puglia, sulla base di una indagine condotta da Uecoop l’Unione europea delle cooperative – ha chiesto un finanziamento alle banche per resistere alla crisi. A fronte di una situazione di sofferenza generalizzata è necessario attivare prima possibile gli aiuti a imprese e famiglie con le risorse del Recovery Plan.
Il rischio però è che si arrivi troppo tardi per recuperare il terreno perso e difendere i livelli occupazionali con il blocco dei licenziamenti che scade a marzo, con più di 1 impresa su 2 (51%) preoccupata che ci vorrà almeno un anno per vedere la partenza di qualche piano legato alle risorse europee.
Per il 65% delle imprese bisognerà aspettare almeno la seconda metà del 2021per una ripresa dell’economia italiana – conclude Coldiretti Puglia - mentre una quota minoritaria di ottimisti (14%) pensa che il Paese potrebbe ripartire già entro il primo semestre dell’anno spiega l’indagine di Uecoop.