Dopo la circolare di ieri, Fimmg ha deciso di abbandonare il tavolo delle trattative con la Regione Puglia. “Purtroppo, non abbiamo avuto altra scelta, dal momento che non solo non sono state prese in alcuna considerazione le richieste che avevamo avanzato, ma è forte la sensazione che si punti a demolire il sistema della medicina generale, nascondendosi dietro pretesti normativi” - spiega Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia.
Di fronte al crescente disagio della categoria, Fimmg Puglia aveva avanzato una serie di proposte alla Regione che erano una vera e propria richiesta di aiuto per qualificare il lavoro dei medici e impedire che il sistema della medicina generale implodesse su se stesso. A queste richieste, la Regione ha risposto disponendo una comprensibile ricognizione dei fondi erogati, accompagnata però dalla sospensione dell’erogazione dei contributi che erano stati decisi con l’accordo integrativo regionale del 2007 e che vengono utilizzati dai medici di famiglia per il personale amministrativo e infermieristico, ormai indispensabile per la gestione del lavoro. Fondi che non coprono tutti i medici attualmente in ruolo e che la Fimmg aveva chiesto di aumentare proprio per poter continuare a garantire l’assistenza ai pazienti.
La motivazione ufficiale per la sospensione è che l’Accordo regionale su questo punto sarebbe in contrasto con l’Accordo collettivo nazionale. Tuttavia, se la questione fosse di legittimità, vorrebbe dire che oggi vengono sospesi i fondi da erogare ai nuovi medici di famiglia, ma in futuro potrebbero essere sospesi anche ai medici che già oggi li percepiscono.
Il risultato sarebbe la desertificazione della medicina di famiglia pugliese, con la chiusura di un numero imprecisato di studi, dato che già oggi l’aumento dei costi insieme alla crescita del carico di lavoro rende difficile la gestione dell’assistenza.
“È forte la sensazione che il vero obiettivo dell’assessorato sia mettere i medici nella condizione di andar via. Implicitamente, l’ultima circolare di ieri, che avrebbe dovuto chiarire la posizione della Regione, sembra rivelare le intenzioni dell’assessorato. Infatti, la Regione con quell’atto esce allo scoperto e nega l’aumento dei fondi. Sostiene di voler dare una risposta a tutti i medici a finanziamenti invariati e di essere al lavoro su una riorganizzazione del modello della medicina generale - aggiunge Monopoli - un modello senza alcun finanziamento che al momento non esiste in nessuna regione d’Italia e che andrebbe costruito da zero. Nel frattempo, sul territorio si fa morire lentamente la medicina generale e non ci si preoccupa delle pesanti conseguenze che questo già oggi ha sui pazienti”.
“Non ci rimane altro che scendere in piazza il 1° Aprile per avvertire i cittadini che presto o tardi non avranno più un medico - conclude Monopoli - succederà ciò che già sta avvenendo negli ospedali, dove gli specialisti, per sfuggire a condizioni di lavoro insostenibili, si licenziano e diventano gettonisti. È questo il futuro della medicina generale immaginato dalla Regione?”